Il sangue e la rosa

Carmilla (Annette Vadim) è una ragazza tormentata, invidiosa delle coetanee e gelosa. Ossessionata dalla tomba di una vampira sua antenata, viene posseduta dall'anima della stessa e inizierà a uccidere e terrorizzare gli abitanti della zona. Ma è veramente sotto il controllo del mostro sanguinario oppure è soltanto il frutto della sua immaginazione?

Tra i più noti lungometraggi che si siano ispirati al romanzo Carmilla di Sheridan Le Fanu, volume fondamentale per le storie di vampiri al femminile. Dotato di una buona atmosfera complessiva e contraddistinto dall'ottima fotografia di Claude Renoir, è un film che unisce lesbismo, erotismo e trama gotica, senza però mai riuscire ad appassionare come il regista avrebbe voluto. Se gli ingredienti per fare un lavoro importante c'erano tutti, Vadim li getta al vento e rovina una buona confezione a causa di un ritmo altalenante e di continue, e gravi, cadute di stile. La narrazione, inoltre, si fa presto scontata e l'intrattenimento, così, lascia troppo a desiderare. Un'occasione sprecata.