Saw III – L'enigma senza fine

Amanda Young (Shawnee Smith) cattura la dottoressa Lynn Denlon (Bahar Soomekh) per obbligarla a salvare la vita del proprio mentore John Kramer (Tobin Bell), meglio noto come l'Enigmista. Nel frattempo, Jeff (Angus Macfadyen) è prigioniero nel labirinto di torture creato dal geniale serial killer.

Darren Lynn Bousman, regista del precedente Saw II – La soluzione dell'enigma (2005), intreccia nel sangue due linee narrative parallele: da un lato l'Enigmista il quale, dal proprio letto di malattia, continua a tessere intricate trame assassine; dall'altro il malcapitato Jeff, che tenta di bilanciare la propria coscienza con la sete di vendetta nei confronti dei responsabili per la morte del proprio figlio. Un pasticcio intriso di larghe chiazze di emoglobina, sulle quali la sceneggiatura scivola più volte, mentre i tentativi di chiarificare i rapporti tra Amanda e l'Enigmista raggiungono solo lo scopo di far calare la tensione. Unica nota positiva, l'ingegno degli autori nell'inventare sempre più grottesche e inquietanti macchine di tortura. Nulla a che vedere, comunque, con l'antesignano Saw – L'enigmista, diretto nel 2004 da James Wan, buon prodotto tra splatter estremo e thriller puro. Sceneggiatura di Leigh Whannell.