Larry Blake (Melvyn Douglas), direttore di una rivista, s'innamora di un'insegnante di sci (Greta Garbo) e decide di sposarla. Con il marito di ritorno ai suoi impegni, la donna si sente trascurata e architetta una strategia per riconquistarlo: si spaccia per la sua, immaginaria, sorella gemella.

È quasi impossibile, nella lunga filmografia di George Cukor, trovare una pellicola altrettanto pedante e verbosa come Non tradirmi con me. Lo spunto iniziale, tratto da una commedia di Ludwig Fulda, poteva dare adito a un discreto divertimento, ma così non è stato: vittima di un ritmo sonnacchioso e di svolte narrative scontate, il film procede fiaccamente, senza regalare motivi d'interesse o guizzi registici. Riconoscere la mano di Cukor – che solo un anno prima firmava Scandalo a Philadelphia (1940) – è praticamente impossibile. Completamente fuori parte, Greta Garbo vide la sua carriera subire un blocco gravissimo e decise di ritirarsi dal mondo del cinema, a soli 36 anni.
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