Lo schermo velato
The Celluloid Closet
Durata
102
Formato
Regista
Storia della rappresentazione della comunità gay-lesbo nel cinema statunitense, dagli albori sino agli anni Novanta del ventesimo secolo: una carrellata di interviste e immagini di repertorio riguardanti diversi emblemi della storia dello spettacolo, da Tony Curtis a Shirley MacLaine, da Gore Vidal a Tom Hanks, il tutto narrato dalla voce di Lily Tomlin.
Basandosi sul libro The Celluloid Closet di Vito Russo, i registi Rob Epstein e Jeffrey Friedman raccontano dell'epoca in cui Hollywood teneva ben nascosti gli attori gay, ma anche i registi e gli sceneggiatori: famoso, ormai, l'episodio in cui William Wyler assunse Gore Vidal per riscrivere il sottotesto ricco di riferimenti omosessuali tra Ben Hur (Charlton Heston) e Messala (Stephen Boyd), o di quando la Universal eliminò una scena dal contenuto certamente ambiguo tra Tony Curtis e Laurence Olivier nello Spartacus (1960) di Stanley Kubrick. Questi e altri esempi sono raccontati attraverso immagini di repertorio e interviste tra i più famosi attori, contemporanei e non, di Hollywood; certo non un film perfetto, e rischia di risultare approssimativo per via di alcune mancanze a cui Epstein e Friedman non hanno potuto sopperire per mancanza di diritti, ma per gli appassionati della settima arte è un titolo da vedere, interessante, originale e coinvolgente.
Basandosi sul libro The Celluloid Closet di Vito Russo, i registi Rob Epstein e Jeffrey Friedman raccontano dell'epoca in cui Hollywood teneva ben nascosti gli attori gay, ma anche i registi e gli sceneggiatori: famoso, ormai, l'episodio in cui William Wyler assunse Gore Vidal per riscrivere il sottotesto ricco di riferimenti omosessuali tra Ben Hur (Charlton Heston) e Messala (Stephen Boyd), o di quando la Universal eliminò una scena dal contenuto certamente ambiguo tra Tony Curtis e Laurence Olivier nello Spartacus (1960) di Stanley Kubrick. Questi e altri esempi sono raccontati attraverso immagini di repertorio e interviste tra i più famosi attori, contemporanei e non, di Hollywood; certo non un film perfetto, e rischia di risultare approssimativo per via di alcune mancanze a cui Epstein e Friedman non hanno potuto sopperire per mancanza di diritti, ma per gli appassionati della settima arte è un titolo da vedere, interessante, originale e coinvolgente.