Se avessi un milione
If I Had a Million
Durata
88
Formato
Il miliardario John Glidden (Richard Bennett) è moribondo, ma non vuole lasciare nulla in eredità ai suoi ingrati parenti. L'uomo decide, quindi, di donare un milione a testa a otto persone, scelte a caso consultando un elenco telefonico.
Film a episodi (più un prologo e un epilogo) che punta il dito, con irriverente gusto satirico, contro il "Dio denaro" e i suoi più deprecabili e dissennati utilizzi. Ma anche un'apologia del buon senso e della coscienziosità altruista incarnata, non certo a caso, dalla protagonista del segmento che chiude il film. Diseguale nella riuscita, un'operazione che all'epoca post Grande Depressione ebbe un grande successo, ma che oggi, malgrado le lodevoli intenzioni, appare un po' datata e ingenua. Innegabilmente ficcanti, però, alcuni passaggi quando a essere presi di mira sono gli sguaiati comportamenti umani dinnanzi a un'insperata pioggia di soldi (l'episodio dell'impiegato, divenuto ricco, che si vendica del suo direttore o quello del commesso che distrugge tutte le porcellane del negozio del padrone). Il miglior frammento è quello firmato da Lubitsch (L'impiegato): gli altri sono di Norman Taurog (il prologo e l'epilogo), Norman Z. Mcleod (Il negozio di porcellane e Pirati della strada), Stephen Roberts (Violet e Nonnina), H. Bruce Humberstone (Il falsario), James Cruze (Cella della morte) e William A. Seiter (I tre marinai).
Film a episodi (più un prologo e un epilogo) che punta il dito, con irriverente gusto satirico, contro il "Dio denaro" e i suoi più deprecabili e dissennati utilizzi. Ma anche un'apologia del buon senso e della coscienziosità altruista incarnata, non certo a caso, dalla protagonista del segmento che chiude il film. Diseguale nella riuscita, un'operazione che all'epoca post Grande Depressione ebbe un grande successo, ma che oggi, malgrado le lodevoli intenzioni, appare un po' datata e ingenua. Innegabilmente ficcanti, però, alcuni passaggi quando a essere presi di mira sono gli sguaiati comportamenti umani dinnanzi a un'insperata pioggia di soldi (l'episodio dell'impiegato, divenuto ricco, che si vendica del suo direttore o quello del commesso che distrugge tutte le porcellane del negozio del padrone). Il miglior frammento è quello firmato da Lubitsch (L'impiegato): gli altri sono di Norman Taurog (il prologo e l'epilogo), Norman Z. Mcleod (Il negozio di porcellane e Pirati della strada), Stephen Roberts (Violet e Nonnina), H. Bruce Humberstone (Il falsario), James Cruze (Cella della morte) e William A. Seiter (I tre marinai).