Paura su Manhattan

Matt Rossi (Tom Berenger) gestisce con un amico (Jack Scalia) un'agenzia di spogliarelliste e squillo. Le ragazze diventano bersaglio di un maniaco (John Foster), attirando sull'attività le attenzioni di un tenente di polizia (Billy Dee Williams). Quando sarà minacciata la sua ex ragazza (Melanie Griffith), Matt deciderà di proteggerla in prima persona.

Thriller urbano che, dato il soggetto, si concede ampie visoni notturne di New York, così come topless e spogliarelli in abbondanza (anche della Griffith, almeno nell'edizione originale), Paura su Manhattan è però un ricettacolo di occasioni sprecate. Forse impacciato dalla prima produzione ad ampio budget, Ferrara eccede nelle sottotrame, accumulando di tutto in un'ora e mezza di narrazione. Non del tutto riuscita, ad esempio, la descrizione del mondo degli italo-americani della Grande Mela (impagabili le frasi in italiano e gli accenti della versione in inglese) che si scontrano con un rappresentante nero delle forze dell'ordine. Inoltre fanno capolino la droga e il passato da pugile di Matt Rossi, che ha ucciso sul ring un avversario e porta ancora i segni del trauma, ma la carne al fuoco è troppa e si fatica a tirare le fila dell'insieme. Peccato, perché la coppia di anti-eroi alla moda, specie di contraltare ai detective di Miami Vice (serie della quale Ferrara dirigerà di lì a poco un paio di episodi), avrebbe potuto dar vita a un piccolo classico del genere.