Il racconto della relazione tra un produttore cinematografico, Roger (Andy Lau), e la sua governante, Ah Tao (Deanie Yip), la quale lo conosce fin da bambino avendo prestato servizio presso lo stesso nucleo familiare per oltre mezzo secolo. Adesso, però, è Ah Tao ad aver bisogno d'aiuto.
Un film semplice e puro, esattamente come provvede a segnalare il titolo, di una sobrietà impagabile e generosa, rispettoso e privo di qualsiasi civetteria o anche solo di un dettaglio di troppo. Seguendo la protagonista, una strepitosa Deanie Yip (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia), domestica fedele e abnegata, condividiamo il rispetto e la tenerezza docile dello sguardo della regista Ann Hui e ammiriamo il pudore e le ellissi attraverso cui racconta la straordinarietà, mai urlata e sempre sottotraccia, di una donna tanto comune quanto eccezionale. Una pellicola carezzevole che accudisce lo spettatore con la stessa devozione della protagonista e che, come lei, invita ad affezionarsi, sempre con pacatezza e remissività, a valorizzare la parte di sé che si sacrifica per gli altri e a riflettere su cosa voglia dire davvero far dono di sé a qualcuno. La tensione affettiva tra Ah Tao e il suo padrone Roger ha dello struggente e del miracoloso, a tal punto da riprodurre l'intensità di un legame così forte da sfociare nel materno. Notevole anche il sottotesto cinematografico, con Andy Lau alle prese con un ruolo intimo così diverso per i suoi standard. Tsui Hark e Sammo Hung nei panni di loro stessi.
Un film semplice e puro, esattamente come provvede a segnalare il titolo, di una sobrietà impagabile e generosa, rispettoso e privo di qualsiasi civetteria o anche solo di un dettaglio di troppo. Seguendo la protagonista, una strepitosa Deanie Yip (Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia), domestica fedele e abnegata, condividiamo il rispetto e la tenerezza docile dello sguardo della regista Ann Hui e ammiriamo il pudore e le ellissi attraverso cui racconta la straordinarietà, mai urlata e sempre sottotraccia, di una donna tanto comune quanto eccezionale. Una pellicola carezzevole che accudisce lo spettatore con la stessa devozione della protagonista e che, come lei, invita ad affezionarsi, sempre con pacatezza e remissività, a valorizzare la parte di sé che si sacrifica per gli altri e a riflettere su cosa voglia dire davvero far dono di sé a qualcuno. La tensione affettiva tra Ah Tao e il suo padrone Roger ha dello struggente e del miracoloso, a tal punto da riprodurre l'intensità di un legame così forte da sfociare nel materno. Notevole anche il sottotesto cinematografico, con Andy Lau alle prese con un ruolo intimo così diverso per i suoi standard. Tsui Hark e Sammo Hung nei panni di loro stessi.