La giovane Anna Zaccheo (Silvana Pampanini) si innamora del marinaio Andrea (Massimo Girotti) e per permettersi il matrimonio accetta di lavorare come fotomodella. La sua ingenuità subirà un duro colpo quando scoprirà la durezza di un mondo maschile senza pietà.

Nonostante sia condotto con un ritmo da fotoromanzo, Un marito per Anna Zaccheo tenta di smarcarsi da una facile etichetta facendosi portavoce di temi spinosi. Diretto da Giuseppe De Santis (anche sceneggiatore con Giannetti, Laurani, Petri, Puccini e Zavattini), il film propone uno sguardo sulla condizione della donna offrendo una visione pulita e priva di fronzoli: non si può ancora parlare di femminismo ma le prerogative ci sono. Questioni delicate inserite a dovere in un contesto popolare stereotipato ma non fastidioso, in grado di smorzare i toni con l'inserto di qualche parentesi spensierata. La Pampanini è azzeccata nel ruolo, ingenua ma schietta, così come degna è l'interpretazione dei due volti maschili principali, Amedeo Nazzari e Massimo Girotti. La pellicola non è esente da varie semplificazioni ma se ne riesce comunque ad apprezzare la sincerità.
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