La spettatrice
Durata
98
Formato
Regista
Valeria (Barbora Bobulova) segue Massimo (Andrea Renzi), il suo dirimpettaio del quale è segretamente innamorata, da Torino a Roma, e non solo. Dalle finestre del suo appartamento fino alle strade di una nuova città, Valeria è silenziosa spettatrice dell'esistenza di Massimo e finirà per compromettere il rapporto tra l'uomo e la sua compagna Flavia (Brigitte Catillon).
Paolo Franchi, al suo esordio, scrive e dirige un (melo)dramma esistenziale dai colori freddi e metallici, su una generazione di uomini e donne sicuri nel proprio lavoro ma terrorizzati da ciò che riguarda i sentimenti. Dialoghi scarni, scrittura ellittica e un'atmosfera angosciosa fatta di pedinamenti ma, soprattutto, di malinconia e tristezza: ingredienti di un'opera incentrata su voyerismo morboso, solitudine e disperazione, che fa piuttosto bene il suo lavoro, nonostante alcune incertezze. Se il ritmo è altalenante, il film riesce comunque a colpire per l'eleganza della messinscena e per l'intensità di innumerevoli sequenze. Anche la confezione è ineccepibile: fotografia di Giuseppe Lanci, musiche di Carlo Crivelli. Buona prova di Barbora Bobulova in uno dei ruoli più complessi della sua carriera.
Paolo Franchi, al suo esordio, scrive e dirige un (melo)dramma esistenziale dai colori freddi e metallici, su una generazione di uomini e donne sicuri nel proprio lavoro ma terrorizzati da ciò che riguarda i sentimenti. Dialoghi scarni, scrittura ellittica e un'atmosfera angosciosa fatta di pedinamenti ma, soprattutto, di malinconia e tristezza: ingredienti di un'opera incentrata su voyerismo morboso, solitudine e disperazione, che fa piuttosto bene il suo lavoro, nonostante alcune incertezze. Se il ritmo è altalenante, il film riesce comunque a colpire per l'eleganza della messinscena e per l'intensità di innumerevoli sequenze. Anche la confezione è ineccepibile: fotografia di Giuseppe Lanci, musiche di Carlo Crivelli. Buona prova di Barbora Bobulova in uno dei ruoli più complessi della sua carriera.