Succede
Durata
95
Formato
Regista
Margherita detta Meg (Margherita Morchio) è un’adolescente che vive a Milano, frequenta un liceo locale e ha al suo fianco amici come Tom (Matteo Oscar Giuggioli) e Olimpia detta Olly (Matilde Passera). Nella sua vita irromperà anche Sam (Brando Pacitto), cugino romano di Olly arrivato a Milano dalla capitale e tra i due nascerà un interesse sentimentale.
Esordio alla regia della giovane regista Francesca Mazzoleni, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, Succede è un teen movie di formazione che si pone allo stesso livello dei protagonisti, con un’adesione sulla carta interessante per vocazione, immedesimazione, orizzontalità sia generazionale che narrativa. Anche se le premesse e le atmosfere potrebbero far pensare, forse troppo ingenerosamente e a torto, a una filiazione 2.0 dell’immaginario di Federico Moccia, il film ha in realtà una discreta consapevolezza dei propri mezzi: la regia, limitatamente a ciò che deve maneggiare, è solida e sicura, ha un linguaggio specifico e anche il racconto della generazione dei like e dei social network, per quanto calata dentro una manciata forse ingombrante di stereotipi, è sincero, misurato, verosimile nelle atmosfere e nelle scelte visive (apprezzabile la fotografia sui toni del marrone e del grigio), negli elementi in campo (i messaggi vocali come diario) e nelle implicazioni. Nonostante queste discrete premesse, il film non riesce però a sganciarsi dal bozzettismo di fondo, aderendo pigramente al romanzo dell’influencer Sofia Viscardi e alle paturnie più o meno ammiccanti dei personaggi. Gli adulti sono esclusi da questo mondo di teenager non sfaccettati ma di sicuro plausibili e valevole è la valorizzazione di Milano come spazio urbano e non solo. Discreta e calzante anche la colonna sonora, che dà al film una quadratura contemporanea, spaziando agli Strokes ai Chainsmokers.
Esordio alla regia della giovane regista Francesca Mazzoleni, diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, Succede è un teen movie di formazione che si pone allo stesso livello dei protagonisti, con un’adesione sulla carta interessante per vocazione, immedesimazione, orizzontalità sia generazionale che narrativa. Anche se le premesse e le atmosfere potrebbero far pensare, forse troppo ingenerosamente e a torto, a una filiazione 2.0 dell’immaginario di Federico Moccia, il film ha in realtà una discreta consapevolezza dei propri mezzi: la regia, limitatamente a ciò che deve maneggiare, è solida e sicura, ha un linguaggio specifico e anche il racconto della generazione dei like e dei social network, per quanto calata dentro una manciata forse ingombrante di stereotipi, è sincero, misurato, verosimile nelle atmosfere e nelle scelte visive (apprezzabile la fotografia sui toni del marrone e del grigio), negli elementi in campo (i messaggi vocali come diario) e nelle implicazioni. Nonostante queste discrete premesse, il film non riesce però a sganciarsi dal bozzettismo di fondo, aderendo pigramente al romanzo dell’influencer Sofia Viscardi e alle paturnie più o meno ammiccanti dei personaggi. Gli adulti sono esclusi da questo mondo di teenager non sfaccettati ma di sicuro plausibili e valevole è la valorizzazione di Milano come spazio urbano e non solo. Discreta e calzante anche la colonna sonora, che dà al film una quadratura contemporanea, spaziando agli Strokes ai Chainsmokers.