Superman
Superman
Durata
122
Formato
Regista
Superman (David Corenswet) ha appena subito la sua prima sconfitta. È gravemente ferito, ma non saranno soltanto le ferite del corpo a dover essere curate…
La trama è la prima sorpresa del film. James Gunn riporta sul grande schermo il celebre personaggio nato dalla penna di Jerry Siegel e dai disegni di Joe Shuster, ma lo fa senza raccontare le origini del supereroe, ma mostrandolo subito in una veste abbastanza inusuale: quella dello sconfitto. Dopo aver concluso per il Marvel Cinematic Universe la trilogia dei Guardiani della Galassia (2023), Gunn dirige il primo capitolo del nuovo corso del DC Universe, mescolando intrattenimento e messaggio politico. Il suo Superman è indubbiamente una commedia in cui si toglie quell’aura da eroe tragico e decisamente più cupo delle pessime, precedenti sortite di Clark Kent al cinema (da Superman Returns a L’Uomo d’acciaio) in favore di una rappresentazione più semplice, umana e decisamente ottimistica. Se su questo versante, però, ci sono troppi passaggi retorici e qualche faciloneria, i riferimenti all’attualità politica (con numerose critiche agli Stati Uniti) sono incisivi, tanto negli appelli pacifisti che il film porta avanti, quanto nella descrizione di una società sempre più manipolata e controllata attraverso l’uso delle immagini e dei sistemi di sorveglianza. Non a caso forse il pregio principale del film è la figura di Lex Luthor, notevolissimo villain di grande ingegno e altrettanta fragilità, che può ricordare vari tecnocrati ossessionati dal controllo e, in particolare, la figura di Elon Musk. Ben interpretato da Nicholas Hoult, Lex Luthor funziona a dovere, ma è comunque l’intera operazione a fare il suo, grazie anche al buon ritmo offerto dal montaggio e dalla regia dalla prima all’ultima sequenza. Un po’ di melassa in meno non avrebbe guastato, così come alcune banalità di troppo in fase di sceneggiatura, ma nel complesso Gunn porta ancora una volta a casa il risultato, riuscendo a ridare dignità cinematografica a un personaggio che l’aveva persa da numerosi decenni.