The True Cost
The True Cost
Durata
92
Formato
Regista
Un documentario che mostra, a partire dal crollo del Rana Plaza in Bangladesh nel 2013, durante la quale sono morti più di un migliaio di lavoratori sottopagati, tutte le conseguenze negative del “fast fashion”: una modalità di capitalismo sfrenato che porta alcuni dei marchi più noti della moda a realizzare profitti stellari sfruttando un capitale umano e ambientale che potrebbe risultare tragico.
“Sono entrato in questa storia senza alcun background nella moda, iniziando solo con poche semplici domande. Quello che ho scoperto ha cambiato per sempre il modo in cui penso alle cose che indosso”. Solo al termine della visione queste parole, che all’inizio sembrano essere utili esclusivamente all’introduzione dell’inchiesta che sta per essere affrontata, rivelano ben altro. Imporre subito la propria voce, per Andrew Morgan è un modo sia per dichiarare il soggetto delle sue ricerche ma, soprattutto, per isolare un target di riferimento. Un pubblico che, nonostante sia integrato nella società, leggendo riviste o guardando telegiornali, cerca costantemente di respingere i problemi che sembrano non tangerlo direttamente. Proprio per questo motivo le parole dei vari intervistati (tra la quale figurano i produttori del film) non ci mostrano una realtà a noi totalmente sconosciuta, cercano invece di convincerci a ribellarci a questo stile di vita iperconsumista che, attraverso l’uso massiccio di propaganda pubblicitaria, viene accettato passivamente. Nonostante riesca, utilizzando dei modi tutt’altro che eleganti (vedasi il modo in cui viene rivelato che la ragazza intervistata è rimasta senza gambe a causa del crollo del Rana Plaza), a coinvolgere emotivamente lo spettatore, a svegliarlo dal torpore in cui si trova, a metterlo di fronte al costo del suo stile di vita, fallisce evidentemente nel chiarire quale dovrebbe essere l’alternativa o, quantomeno, a suggerirci come sfruttare il nostro, probabilmente breve, moto di attivismo.