Il dormiglione
Sleeper
Durata
89
Formato
Regista
Ibernato per errore in seguito a una banale operazione chirurgica, il timido Miles (Woody Allen) si risveglia dopo 200 anni di sonno nel 2173: si troverà coinvolto a combattere contro un regime totalitario dopo essersi mascherato da robot al servizio della poetessa Luna (Diane Keaton) per nascondere la sua identità.
Stralunato e divertente, il quinto lungometraggio di Woody Allen, sulla base di una vicenda pretestuosa, mette in scena un delirio post-apocalittico costruito come un'incessante sequela di dialoghi dalla comicità surreale, che trova i suoi momenti più riusciti negli ironici riferimenti alla situazione socio-politica americana dei primi anni '70. Resistenza e marxismo («Mi ricordi Lisa, una mia vecchia amica del village, una trotskista che diventò patita di Gesù e fu arrestata perché vendeva albi pornografici da colorare»), satira sulla supponenza degli artisti da quattro soldi e sulla dipendenza dal sesso (memorabile "l'orgasmatic"), sberleffi al potere politico degenerato e all'ipocrisia religiosa convivono in un calderone genuinamente spassoso. Un tour de force di esilaranti battute (sceneggiatura scritta a quattro mani dal regista insieme a Marshall Brickman) che, insieme al successivo (e ancora più riuscito) Amore e guerra (1975) segna il canto del cigno della comicità farsesca e anarchica del primo Allen. Squisita la sequenza in cui Miles si improvvisa ladro di frutta e verdura gigante («Mio Dio, ho steso a terra un uomo con una fragola!»). Non tutte le trovate colpiscono nel segno, ma che intelligenza.
Stralunato e divertente, il quinto lungometraggio di Woody Allen, sulla base di una vicenda pretestuosa, mette in scena un delirio post-apocalittico costruito come un'incessante sequela di dialoghi dalla comicità surreale, che trova i suoi momenti più riusciti negli ironici riferimenti alla situazione socio-politica americana dei primi anni '70. Resistenza e marxismo («Mi ricordi Lisa, una mia vecchia amica del village, una trotskista che diventò patita di Gesù e fu arrestata perché vendeva albi pornografici da colorare»), satira sulla supponenza degli artisti da quattro soldi e sulla dipendenza dal sesso (memorabile "l'orgasmatic"), sberleffi al potere politico degenerato e all'ipocrisia religiosa convivono in un calderone genuinamente spassoso. Un tour de force di esilaranti battute (sceneggiatura scritta a quattro mani dal regista insieme a Marshall Brickman) che, insieme al successivo (e ancora più riuscito) Amore e guerra (1975) segna il canto del cigno della comicità farsesca e anarchica del primo Allen. Squisita la sequenza in cui Miles si improvvisa ladro di frutta e verdura gigante («Mio Dio, ho steso a terra un uomo con una fragola!»). Non tutte le trovate colpiscono nel segno, ma che intelligenza.