Il fantasma dell'Opera
The Phantom of the Opera
Durata
143
Formato
Regista
1870. Nei sotterranei del teatro dell'Opera di Parigi, si aggira il Fantasma (Gerard Butler), una figura misteriosa che comunica, per mezzo di lettere, ai gestori del teatro il suo volere riguardo a quali rappresentazioni debbano andare in scena. Innamoratosi della ballerina Christine Daaé (Emmy Rossum), darà ordine che la fanciulla diventi la prima voce dell'Opera. Ma non tutti sono d'accordo.
Basato sull'omonimo musical teatrale (1986) composto da Andrew Lloyd Webber, tratto a sua volta dal romanzo (1910) di Gaston Leroux, il film rappresenta l'imbarazzante incursione di Schumacher in un genere a lui distante anni luce, di cui non sembra conoscere né tantomeno padroneggiare nessun aspetto: la messinscena illustrativa distrugge completamente lo spirito originario dell'opera e il tentativo di farla passare come una trasposizione moderna appare ai limiti del ridicolo. Patinato all'inverosimile, superficiale, vittima di una cultura d'accatto che unisce nel peggiore dei modi il peggiore sfarzo hollywoodiano con una tradizione teatrale (in teoria) intoccabile. L'aitante Fantasma interpretato da Butler, che sembra appena uscito dal carnevale di Venezia, è quanto di più indecoroso si possa immaginare. Un'accozzaglia volgare e pacchiana. Pessima idea quella di doppiare anche le lunghe sequenze di canto. Un fallimento su tutta la linea.
Basato sull'omonimo musical teatrale (1986) composto da Andrew Lloyd Webber, tratto a sua volta dal romanzo (1910) di Gaston Leroux, il film rappresenta l'imbarazzante incursione di Schumacher in un genere a lui distante anni luce, di cui non sembra conoscere né tantomeno padroneggiare nessun aspetto: la messinscena illustrativa distrugge completamente lo spirito originario dell'opera e il tentativo di farla passare come una trasposizione moderna appare ai limiti del ridicolo. Patinato all'inverosimile, superficiale, vittima di una cultura d'accatto che unisce nel peggiore dei modi il peggiore sfarzo hollywoodiano con una tradizione teatrale (in teoria) intoccabile. L'aitante Fantasma interpretato da Butler, che sembra appena uscito dal carnevale di Venezia, è quanto di più indecoroso si possa immaginare. Un'accozzaglia volgare e pacchiana. Pessima idea quella di doppiare anche le lunghe sequenze di canto. Un fallimento su tutta la linea.