Trial on the Road
Proverka na dorogakh
Durata
96
Formato
Regista
Dicembre 1942, in piena occupazione nazista dell'Urss durante la Seconda Guerra Mondiale. L'ex sergente dell'Armata Rossa Lazarov (Vladimir Zamansky) è stato catturato dai sovietici. In precedenza l'uomo ha lottato per l'esercito tedesco, ma adesso ha cambiato fazione e combatte contro i nazisti.
Un regista capace di ragionare sulla guerra e sulla sua rappresentazione cinematografica come pochissimi altri cineasti, Aleksej German si sofferma in maniera scrupolosa sul concetto di “eroe” e di “traditore”, due nozioni apparentemente agli antipodi ma che uno status di conflitto bellico vigente costringe a rinegoziare, a considerare in maniera sempre nuova e complessa, rifuggendo gli stereotipi e le semplificazioni. German ricerca una propria personale forma di verità nelle sfumature, nei punti di intersezione tra una realtà e l'altra, tra un modello di rappresentazione e il suo esatto opposto. In questa continua oscillazione dialettica risiede tutto il vibrante spessore di un'opera che parla di guerra senza mezzi termini o facili consolazioni, con un realismo mai artefatto e vissuto tutto dal di dentro. Una pellicola di luminosa e spiccata intelligenza, piena di immagini potenti e di una complessità psicologica altrettanto marcata, non solo a livello registro ma anche nel disegno e nella messa a fuoco dei singoli personaggi. Censurato ed estromesso da qualsiasi tipo di diffusione o circolazione in Unione Sovietica per oltre quindici anni dalla sua realizzazione. Basato su una sceneggiatura del padre del regista, Yuri German, scrittore e autore di racconti oltre che giornalista.
Un regista capace di ragionare sulla guerra e sulla sua rappresentazione cinematografica come pochissimi altri cineasti, Aleksej German si sofferma in maniera scrupolosa sul concetto di “eroe” e di “traditore”, due nozioni apparentemente agli antipodi ma che uno status di conflitto bellico vigente costringe a rinegoziare, a considerare in maniera sempre nuova e complessa, rifuggendo gli stereotipi e le semplificazioni. German ricerca una propria personale forma di verità nelle sfumature, nei punti di intersezione tra una realtà e l'altra, tra un modello di rappresentazione e il suo esatto opposto. In questa continua oscillazione dialettica risiede tutto il vibrante spessore di un'opera che parla di guerra senza mezzi termini o facili consolazioni, con un realismo mai artefatto e vissuto tutto dal di dentro. Una pellicola di luminosa e spiccata intelligenza, piena di immagini potenti e di una complessità psicologica altrettanto marcata, non solo a livello registro ma anche nel disegno e nella messa a fuoco dei singoli personaggi. Censurato ed estromesso da qualsiasi tipo di diffusione o circolazione in Unione Sovietica per oltre quindici anni dalla sua realizzazione. Basato su una sceneggiatura del padre del regista, Yuri German, scrittore e autore di racconti oltre che giornalista.