Trivisa
Chu Tai Chiu Fung
Durata
97
Formato
Regista
Hong Kong, 1997, a cavallo dell’handover, quando è passata dall’essere colonia inglese a città cinese. Tre noti criminali (Lam Ka-tung, Richie Jen, Jordan Chen), che hanno preso strade diverse, finiscono per ritrovarsi nello stesso ristorante allo stesso momento: per questo motivo inizia a circolare la voce che si stiano riunendo per affrontare insieme lo storico cambiamento della città.
Prodotto da due nomi importanti del gangster hongkonghese come Johnnie To e il suo storico collaboratore Yau Nai-hoi, Trivisa, film marchiato Milkyway, è un’operazione collettiva, diretta da tre giovani registi, che raccontano tre malavitosi di Hong Kong in tre storie apparentemente separate. I tre gangster portati in scena sono figure leggendarie nella storia della città, rimasti nella memoria collettiva, e raccontati con sguardo lucido dai tre registi. Filtrando gli eventi dell’epoca con la consapevolezza contemporanea, Frank Hui, Jevons Au e Vicky Wong costruiscono un’interessante poliziesco, malinconico e scritto con discreta cura, capace di raccontare un momento storico in cui tutti, buoni o cattivi che siano, non riescono più a capire le regole del (nuovo) gioco a cui prendono parte. Il passaggio da una mano all’altra si nota solo a tratti, mentre il limite registico maggiore sta in uno stile di maniera che, inoltre, rimane complessivamente un po’ troppo timido. A tratti meno coinvolgente del dovuto, Trivisa è comunque un lungometraggio interessante, nichilista al punto giusto, ma a cui manca un pizzico di pepe per potersi dire del tutto riuscito. E, nonostante diverse sequenze efficaci, molte scene sanno troppo di già visto. Una curiosità: il titolo della pellicola prende il nome dai “tre veleni” del buddhismo, ovvero avidità, odio e illusione, con chiaro riferimento ai tre gangster protagonisti. Presentato nella sezione Forum del Festival di Berlino e in concorso al Far East Film Festival di Udine 2016.
Prodotto da due nomi importanti del gangster hongkonghese come Johnnie To e il suo storico collaboratore Yau Nai-hoi, Trivisa, film marchiato Milkyway, è un’operazione collettiva, diretta da tre giovani registi, che raccontano tre malavitosi di Hong Kong in tre storie apparentemente separate. I tre gangster portati in scena sono figure leggendarie nella storia della città, rimasti nella memoria collettiva, e raccontati con sguardo lucido dai tre registi. Filtrando gli eventi dell’epoca con la consapevolezza contemporanea, Frank Hui, Jevons Au e Vicky Wong costruiscono un’interessante poliziesco, malinconico e scritto con discreta cura, capace di raccontare un momento storico in cui tutti, buoni o cattivi che siano, non riescono più a capire le regole del (nuovo) gioco a cui prendono parte. Il passaggio da una mano all’altra si nota solo a tratti, mentre il limite registico maggiore sta in uno stile di maniera che, inoltre, rimane complessivamente un po’ troppo timido. A tratti meno coinvolgente del dovuto, Trivisa è comunque un lungometraggio interessante, nichilista al punto giusto, ma a cui manca un pizzico di pepe per potersi dire del tutto riuscito. E, nonostante diverse sequenze efficaci, molte scene sanno troppo di già visto. Una curiosità: il titolo della pellicola prende il nome dai “tre veleni” del buddhismo, ovvero avidità, odio e illusione, con chiaro riferimento ai tre gangster protagonisti. Presentato nella sezione Forum del Festival di Berlino e in concorso al Far East Film Festival di Udine 2016.