La vita a modo mio
Nobody's Fool
Premi Principali
Orso d'argento per il miglior attore al Festival di Berlino 1995
Durata
110
Formato
Regista
Donald “Sully” Sullivan (Paul Newman) vive nella modesta cittadina di North Bath. Ha un matrimonio fallito alle spalle, un figlio che non vede mai e da anni si trascina tra un lavoretto e l'altro come carpentiere, portandosi dietro le ripercussioni di un'infanzia segnata da violenze. Riscopre improvvisamente di avere ancora qualcosa da dare quando incontra i suoi piccoli nipoti: cercherà di rimediare alle assenze come padre, diventando non solo un nonno, ma anche un maestro di vita.
Dal regista di Kramer contro Kramer (1979), un film dai buoni sentimenti che punta tutto sull'ottima performance di un Paul Newman perfettamente in parte. L'opera poggia interamente sulle doti del protagonista, capace di tratteggiare magnificamente un personaggio tutt'altro che semplice da interpretare. Sceneggiato dallo stesso Benton, su un soggetto dello scrittore Premio Pulitzer Richard Russo, La vita a modo mio è una pellicola ben scritta e capace di emozionare, seppur non manchi qualche momento eccessivamente retorico che limita la resa complessiva. Ma, grazie anche a un efficace cast di contorno, il film rimane a galla fino alla fine senza risultare (quasi) mai troppo stucchevole o furbetto. Presentato al Festival di Berlino nel 1995, dove Newman vinse meritatamente l'Orso d'argento come miglior attore.
Dal regista di Kramer contro Kramer (1979), un film dai buoni sentimenti che punta tutto sull'ottima performance di un Paul Newman perfettamente in parte. L'opera poggia interamente sulle doti del protagonista, capace di tratteggiare magnificamente un personaggio tutt'altro che semplice da interpretare. Sceneggiato dallo stesso Benton, su un soggetto dello scrittore Premio Pulitzer Richard Russo, La vita a modo mio è una pellicola ben scritta e capace di emozionare, seppur non manchi qualche momento eccessivamente retorico che limita la resa complessiva. Ma, grazie anche a un efficace cast di contorno, il film rimane a galla fino alla fine senza risultare (quasi) mai troppo stucchevole o furbetto. Presentato al Festival di Berlino nel 1995, dove Newman vinse meritatamente l'Orso d'argento come miglior attore.