Nicola (Ascanio Celestini) passa le sue giornate bevendo e fingendo di smettere di bere. Sulla sua strada incontrerà una serie di personaggi diversi: da un truffatore a un carrozziere, passando anche per un'americana che gira l'Italia vestita da sposa.

Secondo film di finzione di Ascanio Celestini, dopo La pecora nera (2010), Viva la sposa è un racconto confuso, dove si muovono figure difformi e in cui il protagonista Nicola funge da anticonvenzionale trait d'union tra le varie vicende. Si parla di tanto, ma si dice ben poco in questo film che si vorrebbe originale e curioso, ma che finisce per essere soltanto stereotipato e del tutto innocuo. Vizi, virtù e idiosincrasie dell'Italia di oggi vengono ammassati con poco equilibrio, il ritmo crolla alla distanza e il finale è grossolano e mal scritto. Evitabile.
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