Demoni e dei
Gods and Monsters
1998
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Generi
Biografico, Drammatico
Durata
105 min.
Formati
Colore, Bianco e Nero
Regista
Bill Condon
Attori
Ian McKellen
Brendan Fraser
Lynn Redgrave
Lolita Davidovich
David Dukes
1957. James Whale (Ian McKellen) è un anziano regista omosessuale famoso per aver diretto alcuni film della leggendaria saga cinematografica di Frankenstein. Vive ormai appartato, accudito da una domestica che sembra custodirne i segreti più indicibili. Qualcosa di perturbante emergerà però attraverso il rapporto curioso e ambiguo con Clayton Poole (Brendan Fraser), il suo aitante giardiniere. Bill Condon, a partire dal romanzo The Father of Frankenstein di Christopher Brum, inscena un'affascinante convergenza di senilità, turbamenti erotici e riferimenti piuttosto al vetriolo alla crudeltà, alquanto distratta e quasi fisiologica, dell'industria hollywoodiana. Il film è tutto incentrato sulla relazione tra Whale e il proprio giardiniere, un rapporto nel quale la reciproca curiosità, ma anche la diffidenza da parte di Clayton, lascia progressivamente il posto all'insorgere dell'orrore, del mistero, del rimosso e di una polvere troppo a lungo tenuta sotto il tappeto. Se nella prima parte lo sguardo di Condon e la ricostruzione d'insieme appaiono piuttosto convenzionali per vocazione e confezione, tra flashback telefonati, frasi a effetto e un qualche prevedibile scorciatoia, è col passare dei minuti che la pellicola trova la sua degna quadratura, assottigliandosi con ammirevole coerenza estetica fino a diventare un dramma da camera sulla potenza dei fantasmi del passato. Suggestivi gli inserti immaginativi nei quali il personaggio di Fraser si vede trasformato nel Dr. Frankenstein alle prese con la sua creatura, emblematici di una relazione in cui le parti si rovesciano spesso e non tutto è come sembra. Finale in crescendo, capace di oscillare armoniosamente tra il tragico e il raggelante. Gigantesca interpretazione di McKellen, nominato come miglior attore protagonista agli Oscar ma battuto a sorpresa dal Roberto Benigni de La vita è bella (1997). L'Academy consegnò al film la statuetta per la migliore sceneggiatura non originale (Bill Condon).
Maximal Interjector
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