L'architetto Max Klein (Jeff Bridges) sopravvive all'incidente aereo dove il suo miglior amico perde la vita. Tornato a San Francisco, l'uomo cade in preda a un crollo psicologico che lo allontana da tutti, anche dalla moglie Laura (Isabella Rossellini). Sarà l'incontro con la giovane Carla (Rosie Perez), che ha perso il figlio nella stessa tragedia in cui fu coinvolto Max, a ridargli la spinta per ricominciare. Scritto da Rafael Yglesias, autore del romanzo omonimo, e basato sulla vicenda realmente accaduta del volo United Airlines 232, in cui un DC-10 si schiantò al suolo in fase di atterraggio provocando 111 vittime. Intimo e potente, è un solido dramma e una parabola enigmatica sui sentimenti umani, in cui però non tutto funziona, a partire dall'eccessiva durata, dal finale scontato e dallo stile allucinato della narrazione che, se da un lato rappresenta una realistica discesa nel mondo interiore spezzato del protagonista, dall'altro rischia di diventare a tratti stucchevole. Fiore all'occhiello del film è l'interpretazione di Bridges, impegnato in una delle sue migliori performance, ma non va dimenticata la Perez, premiata alla Berlinale e nominata all'Oscar nell'anno in cui vinse la piccola Anna Paquin per Lezioni di piano (1993). Il titolo allude al senso di onnipotenza provato dalle persone che scampano alla morte dopo averla guardata dritta in faccia.