La glace à trois faces
La glace à trois faces
1927
Paese
Francia
Generi
Drammatico, Sperimentale
Durata
45 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Jean Epstein
Attori
René Ferté
Olga Day
Suzy Pierson
Jeanne Helbling
Un uomo (René Ferté) è corteggiato e amato da tre donne molto diverse: la snob Pearl (Olga Day) lo reputa algido e tirannico, la scultrice Athalia (Suzy Pierson) risente della sua fragilità, la dolce Lucie (Jeanne Helbling) soffre a causa del suo egoismo. Le eccessive pressioni porteranno a una fatale conclusione. «E così, all'improvviso, compresi che quelle confessioni ricevute da tre donne celavano un solo uomo e che quell'uomo era lui». Jean Epstein adatta L'Europe galante di Paul Morand e offre un saggio da manuale sul suo sperimentalismo cinematografico. Una base impressionista (le psicologie dei personaggi, veicolate da soggettive e prospettive ardite) unita all'avanguardia stilistica (sovrimpressioni e sfumature che annebbiano le immagini, quasi a stigmatizzare la fragilità delle emozioni umane) e a una torrenziale fluidità delle inquadrature (il montaggio frenetico, da cui dipende il ritmo incessante e coinvolgente della narrazione, testimonia la passione dell'autore per la teoria sul legame imprescindibile tra musica e visione). Un apologo sull'incertezza della prospettiva, sulla mutevolezza del sentimento e del giudizio, sugli scontri e incomprensioni che da sempre dominano i rapporti tra sessi: indimenticabili le caratterizzazioni dei personaggi (le tre figure femminili, diametralmente opposte e precisamente delineate con pochi gesti e sguardi) e memorabile la conclusione (una forsennata corsa contro le convenzioni destinata a concludersi tragicamente e a essere simbolizzata dalla sequenza finale, esemplare riferimento all'ambiguo titolo). Straordinaria fotografia di Marcel Eywinger, che armonizza sapientemente chiari e scuri.
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