La strada dell'eternità
Glory Alley
Durata
79
Formato
Regista
Socks (Ralph Meeker), giovane pugile di New Orleans, abbandona il ring durante un incontro decisivo e annuncia di lasciare per sempre il mondo della boxe. Considerato un vigliacco, si arruola nella Guerra di Corea e tornerà da eroe. Ma i suoi tormenti sono legati a un evento del passato.
Scritto da Art Kohn, è una pellicola con troppa carne al fuoco, non sempre dosata al punto di giusto: si parla dello scontro bellico, di sport, di psicanalisi e, perfino, di musica jazz (nel cast anche Louis Armstrong). Raoul Walsh fatica a dare ordine a un lungometraggio con così tanti spunti interessanti, che non si amalgamano al meglio tra loro. Il regista torna su due argomenti che aveva già trattato con maggiore spessore negli anni Quaranta: la psicoanalisi (Notte senza fine del 1947) e il pugilato (Il sentiero della gloria del 1942); oltre naturalmente al war-movie, già toccato con il ben superiore Obiettivo Burma! (1945). La strada dell'eternità fatica così a brillare di luce propria, rimanendo il timido riflesso di altre pellicole di Walsh dirette con maggiore intensità.
Scritto da Art Kohn, è una pellicola con troppa carne al fuoco, non sempre dosata al punto di giusto: si parla dello scontro bellico, di sport, di psicanalisi e, perfino, di musica jazz (nel cast anche Louis Armstrong). Raoul Walsh fatica a dare ordine a un lungometraggio con così tanti spunti interessanti, che non si amalgamano al meglio tra loro. Il regista torna su due argomenti che aveva già trattato con maggiore spessore negli anni Quaranta: la psicoanalisi (Notte senza fine del 1947) e il pugilato (Il sentiero della gloria del 1942); oltre naturalmente al war-movie, già toccato con il ben superiore Obiettivo Burma! (1945). La strada dell'eternità fatica così a brillare di luce propria, rimanendo il timido riflesso di altre pellicole di Walsh dirette con maggiore intensità.