Lancillotto e Ginevra
Lancelot du Lac
1974
Paesi
Francia, Italia
Generi
Drammatico, Storico
Durata
85 min.
Formato
Colore
Regista
Robert Bresson
Attori
Luc Simon
Laura Duke Condominas
Humbert Balsan
Vladimir Antolek-Oresek
Patrick Bernhard
Ritornato sconfitto e rassegnato dalla fallimentare spedizione alla ricerca de sacro Graal voluta da re Artù (Vladimir Antolek-Oresek), il valoroso cavaliere della Tavola Rotonda Lancillotto (Luc Simon) fatica a sopportare il suo amore impossibile per Ginevra (Laura Duke Condominas), moglie del re, a cui è legato da un sentimento puro e inconfessabile. Tradito dai propri compagni a causa della macchinazione ordita da Mordred (Patrick Bernhard), non esiterà a sacrificare la propria vita per difendere Artù, il re a cui è sempre rimasto fedele. Ispirandosi ai romanzi del ciclo bretone dello scrittore francese medievale Chrétien de Troyes (1135-1190), Bresson realizza una delle sue opere più intransigenti e radicali, il cui fascino scarno e brutale diventa un punto di arrivo all'interno del percorso di ricerca minimale del regista. Il materialismo bressoniano diventa un'esperienza audiovisiva estrema, dove la quasi assenza di dialoghi, l'ossessiva presenza di rumori metallici e la marcata privazione di trasporto nella recitazione acuisce un senso di straniamento che spoglia la vicenda di qualsiasi tratto fiabesco o romantico. La vulnerabilità, il senso del dovere e il rigore morale di Lancillotto si inquadrano in una visione disperata dell'esistenza, in cui l'assenza di scopo e l'oscuro disegno divino portano solo a una tragica fine. I lampi di inusitata violenza, con le argentee e cigolanti armature schizzate dai fiotti di sangue, trovano un iconico compendio nella catasta (dis)umana su cui si riversano i corpi senza vita del cavalieri. Cinema teorico e autoriale all'ennesima potenza che, ribaltando la consueta visione immaginifica delle gesta dei Cavalieri della Tavola Rotonda, porta il carico delle umane sofferenze all'interno di un mondo idealizzato. Una tra le pellicole più ostiche di Bresson, che richiede un notevole sforzo di partecipazione emotiva. Fu un clamoroso insuccesso. Fotografia di Pasqualino De Santis, musiche di Philippe Sarde. Premio FIPRESCI al Festival di Cannes.
Maximal Interjector
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