Insoddisfatta della routine familiare all'ombra del marito (Jon DeVries), professore di cinema fedifrago, Lianna (Linda Griffiths) inizia a frequentare corsi universitari e si innamora della sua insegnante Ruth (Jane Hallaren), scoprendo un lato di sé inedito. Al secondo lungometraggio, John Sayles decide di raccontare con grande sensibilità la storia di una donna innamorata di un'altra donna, facendo leva, più che sulla passione tra le due, sulla riscoperta del sé che la protagonista Lianna mette in atto attraverso Ruth. Sicuramente femminista ed empatico, lo sguardo di Sayles tratteggia il ritratto di una giovane donna oppressa da un'odiosa figura maschile egotistica e narcisista, che intenerisce nel suo smarrimento e per la quale è impossibile non parteggiare. Non priva di debolezze e ridondanze, resta comunque una riflessione piuttosto precorritrice dei tempi sull'omosessualità femminile, mai morbosa e sempre aggraziata. In buona forma gli attori, tra i quali fa capolino anche il regista nei panni di Jerry, un amico invaghito di Lianna.