
Otto uomini fuori
Eight Men Out
Durata
119
Formato
Regista
Nel 1919 uno scandalo investì la squadra di baseball dei Chicago White Sox: otto dei suoi giocatori furono accusati di aver venduto le finali di campionato contro i Cincinnati Reds.
Ispirandosi a uno dei primi grandi scandali mediatici della storia americana, John Sayles costruisce un film sportivo che però va molto oltre la narrazione di genere e, grazie alla consueta sensibilità del regista verso i ritratti sociali, racconta parecchio di una nazione alle prese con la perdita della propria innocenza. Assistendo al crollo dei valori di onestà e autenticità su cui, teoricamente, avrebbe dovuto basarsi lo sport nazionale, si assiste contemporaneamente alla presa di consapevolezza del fatto che dove c'è umanità c'è fragilità e che spesso gli animi del pubblico rischiano di infiammarsi per ciò che in fondo non è che una grande finzione. Se i riferimenti al baseball e alle sue complesse regole rendono spesso difficile (e tedioso) seguire l'andamento narrativo, sofferente anche di una certa verbosità, c'è però da dire che le sequenze sportive sono ben congegnate e che la ricostruzione storica, come sempre nelle opere di Sayles, è minuziosa e accurata. In ottima forma il cast, tra cui spicca anche un simpatico mascalzone interpretato da Christopher Lloyd in coppia con Richard Edson. Tratto dal romanzo 8 Men Out di Eliot Asinof.
Ispirandosi a uno dei primi grandi scandali mediatici della storia americana, John Sayles costruisce un film sportivo che però va molto oltre la narrazione di genere e, grazie alla consueta sensibilità del regista verso i ritratti sociali, racconta parecchio di una nazione alle prese con la perdita della propria innocenza. Assistendo al crollo dei valori di onestà e autenticità su cui, teoricamente, avrebbe dovuto basarsi lo sport nazionale, si assiste contemporaneamente alla presa di consapevolezza del fatto che dove c'è umanità c'è fragilità e che spesso gli animi del pubblico rischiano di infiammarsi per ciò che in fondo non è che una grande finzione. Se i riferimenti al baseball e alle sue complesse regole rendono spesso difficile (e tedioso) seguire l'andamento narrativo, sofferente anche di una certa verbosità, c'è però da dire che le sequenze sportive sono ben congegnate e che la ricostruzione storica, come sempre nelle opere di Sayles, è minuziosa e accurata. In ottima forma il cast, tra cui spicca anche un simpatico mascalzone interpretato da Christopher Lloyd in coppia con Richard Edson. Tratto dal romanzo 8 Men Out di Eliot Asinof.