Amori e amicizie

Un'attrice di soap-opera (Mary McDonnell) perde l'uso delle gambe in seguito a un incidente e fa ritorno alla sua casa di famiglia in Louisiana, dove si abbandona all'alcolismo e al rancore finché non viene raggiunta da un'infermiera, Chantelle (Alfre Woodard), con la quale, superate le iniziali difficoltà, entra in sintonia.

Potente e duplice ritratto di signore opposte e contrarie (un'attrice intrisa di snobismo newyorkese, una lavoratrice onesta del Sud), ma entrambe legate fortemente alla paludosa, vischiosa e affascinante natura del bayou, indomabile e forte come i suoi abitanti, Amori e amicizie è l'ennesima prova d'autore per un John Sayles sempre lucidissimo nel costruire i protagonisti delle sue storie. Evitando il rischio di scivolare nel banale melodramma dal gusto televisivo, il regista, come è solito fare, parte dalle vicende particolari per allargare lo sguardo sulla società americana, sui suoi rapporti di potere, sull'integrazione agognata e mai veramente ottenuta, sul divario enorme tra società urbana e aree rurali. Pur rischiando di tanto in tanto di sfiorare lo stereotipo (la vita disgraziata di Chantelle sembra effettivamente un po' troppo costruita a tavolino), Sayles riesce nell'intento di raccontare attraverso lo sguardo, disincantato e a volte cinico, di due donne l'intero mondo che le circonda e non è poco. Bravissime le due protagoniste. Due nomination all'Oscar, per la performance della McDonnell e per la sceneggiatura originale firmata dal regista. Di notevole stupidità il titolo italiano, che travisa completamente l'originale Passion Fish.