Il medaglione insanguinato
1975
Paesi
Italia, Gran Bretagna
Genere
Horror
Durata
90 min.
Formato
Colore
Regista
Massimo Dallamano
Attori
Richard Johnson
Joanna Cassidy
Evelyne Stewart
Nicoletta Elmi
Edmund Purdom
Riccardo Garrone
Lila Kedrova
Dana Ghia
Londra. Incaricato di girare un documentario sull'arte demoniaca, Michael (Richard Johnson) si reca in una fatiscente villa a Spoleto per intraprendere il proprio lavoro insieme alla figlioletta Emily (Nicoletta Elmi), ancora sotto shock per la tragica scomparsa della madre (Dana Ghia), morta in un misterioso rogo. Le nevrosi e gli incubi della piccola, suggestionata dal luogo, si fanno sempre più preoccupanti. Epilogo tragico. Artigiano del cinema nostrano di discreto talento, Massimo Dallamano (1917-1976), prematuramente scomparso a soli 59 anni in seguito a un incidente stradale, esplora i territori dell'horror soprannaturale, con un occhio al cinema di spavento americano e l'altro al thriller all'italiana sulla scia di Dario Argento. Pur rimanendo un prodotto derivativo, il film ha il pregio di ricreare un'atmosfera sottilmente inquietante senza eccedere né in efferatezze (discrete ma efficaci le morti violente) né in trovate barocche che potevano nascondere l'insidia dello "scult". Una lotta contro il Male che allunga la sua mefistofelica ombra su tutti, in cui l'innocente protagonista, segnata da un affetto morboso, è alla ricerca di una felicità impossibile, come esplicita il bel finale. La buona resa della suggestiva ambientazione oscura e misteriosa e delle visioni allucinate di Emily (interpretata dalla luciferina Nicoletta Elmi, già presente in Chi l'ha vista morire? del 1972 e Profondo rosso del 1975) non riscattano del tutto l'indagine un po' tronfia del soprannaturale, resa banale dalla didascalia finale che cita Paolo VI («Il demonio esiste davvero. Egli è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana»). Fotografia di Franco Delli Colli, musiche di Stelvio Cipriani.
Maximal Interjector
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