
24 Hour Party People
24 Hour Party People
Durata
117
Formato
Regista
La storia della Factory Records, etichetta musicale fondata alla fine degli anni '70 dall'ex giornalista televisivo Tony Wilson (Steve Coogan): una narrazione in prima persona e oltre vent'anni di vita dedicati alla valorizzazione della scena di Manchester, tra poche vittorie e molte sconfitte.
Una carrellata ampia, non sempre esaustiva o approfondita, ma interessante per il recupero della poco conosciuta figura di Tony Wilson. Attraverso la sua testimonianza, filtrata da Steve Coogan, vengono rappresentati alcuni cambiamenti sociali e di costume nella realtà inglese (e non solo) tra anni '80 e anni '90, in primis l'alternarsi del movimento new wave (Joy Division e New Order) con la cultura dei dance club (l'esperienza del locale Haçienda). In mezzo, gli sforzi, personali ed economici, di un uomo spinto dalla passione e in lotta contro molteplici ostacoli, che dovette affrontare prima la morte di Ian Curtis, poi i problemi di droga di Shaun Ryder, leader degli Happy Mondays. Uno stile frammentario (confuso ma calzante) e una fotografia composita, tra sgranature vintage e videoclip, che ben si adatta all'estetica dei periodi musicali rappresentati. Convincente Steve Coogan, quasi irriconoscibile Andy Serkis nel ruolo di Martin Hannett, produttore e tecnico del suono dei Joy Division. Breve cameo di Simon Pegg, che interpreta un giornalista.
Una carrellata ampia, non sempre esaustiva o approfondita, ma interessante per il recupero della poco conosciuta figura di Tony Wilson. Attraverso la sua testimonianza, filtrata da Steve Coogan, vengono rappresentati alcuni cambiamenti sociali e di costume nella realtà inglese (e non solo) tra anni '80 e anni '90, in primis l'alternarsi del movimento new wave (Joy Division e New Order) con la cultura dei dance club (l'esperienza del locale Haçienda). In mezzo, gli sforzi, personali ed economici, di un uomo spinto dalla passione e in lotta contro molteplici ostacoli, che dovette affrontare prima la morte di Ian Curtis, poi i problemi di droga di Shaun Ryder, leader degli Happy Mondays. Uno stile frammentario (confuso ma calzante) e una fotografia composita, tra sgranature vintage e videoclip, che ben si adatta all'estetica dei periodi musicali rappresentati. Convincente Steve Coogan, quasi irriconoscibile Andy Serkis nel ruolo di Martin Hannett, produttore e tecnico del suono dei Joy Division. Breve cameo di Simon Pegg, che interpreta un giornalista.