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My Father
Ma-i pa-deo
Durata
107
Formato
Regista
James Parker (Daniel Henney) è un giovane nato in Corea che, dopo essere stato adottato da una famiglia americana, a 25 anni decide di arruolarsi nell'esercito per tornare nel paese di origine alla ricerca dei genitori naturali. Presto scopre che la madre è morta quando era ancora molto piccolo mentre il padre è in carcere in attesa di una condanna a morte. Nei brevi colloqui, separati da un vetro, padre e figlio cercano di costruire quel rapporto che non c'è mai stato anche se emergerà una verità molto amara.
Diventato celebre in tutto il mondo come ideatore e realizzatore di Squid Game (2021), Hwang Dong-hyuk aveva in precedenza all'attivo oltre 15 anni di carriera come regista e sceneggiatore. Questa opera prima del 2007 è tratta da una storia vera e cerca di tenere assieme molti temi complessi: la ricerca delle proprie origini e identità, le difficoltà causate da barriere culturali e linguistiche, considerazioni sull'adozione, i rapporti Stati Uniti - Corea (e soprattutto l'ingombrante presenza dell'esercito americano sul territorio coreano), una riflessione sulla condizione carceraria e sulla pena di morte. Non tutti gli elementi vengono sviluppati compiutamente (la descrizione dei soldati americani appare convenzionale e stereotipata, ma non si tratta certo di una novità: era successa la stessa cosa in Address Unknown, 2001, di Kim Ki-duk o in The Host,2006, di Bong Joon-ho). Certamente la parte più toccante e riuscita è il confronto a distanza tra padre adottivo e padre biologico a cui è costretto il protagonista, interpretato con sensibilità da Daniel Henney, attore e modello americano di origini coreane, visto in alcuni film di Hollywood e nelle ultime stagioni di Criminal Minds. Il primo lo ha allevato con amore e affetto per tanti anni nella confortante provincia americana facendone un vero yankee, mentre il padre biologico è un carcerato pluriomicida che entra improvvisamente e con una certa ambiguità nella sua vita e a cui il giovane si lega in modo ossessivo al di là di ogni ragionevole giustificazione. Volenteroso, ma l'impressione generale sa di occasione mancata. Sui titoli di coda le vere immagini di pochi anni prima mostrano come il film based on a true story abbia seguito la vicenda molto fedelmente.
Diventato celebre in tutto il mondo come ideatore e realizzatore di Squid Game (2021), Hwang Dong-hyuk aveva in precedenza all'attivo oltre 15 anni di carriera come regista e sceneggiatore. Questa opera prima del 2007 è tratta da una storia vera e cerca di tenere assieme molti temi complessi: la ricerca delle proprie origini e identità, le difficoltà causate da barriere culturali e linguistiche, considerazioni sull'adozione, i rapporti Stati Uniti - Corea (e soprattutto l'ingombrante presenza dell'esercito americano sul territorio coreano), una riflessione sulla condizione carceraria e sulla pena di morte. Non tutti gli elementi vengono sviluppati compiutamente (la descrizione dei soldati americani appare convenzionale e stereotipata, ma non si tratta certo di una novità: era successa la stessa cosa in Address Unknown, 2001, di Kim Ki-duk o in The Host,2006, di Bong Joon-ho). Certamente la parte più toccante e riuscita è il confronto a distanza tra padre adottivo e padre biologico a cui è costretto il protagonista, interpretato con sensibilità da Daniel Henney, attore e modello americano di origini coreane, visto in alcuni film di Hollywood e nelle ultime stagioni di Criminal Minds. Il primo lo ha allevato con amore e affetto per tanti anni nella confortante provincia americana facendone un vero yankee, mentre il padre biologico è un carcerato pluriomicida che entra improvvisamente e con una certa ambiguità nella sua vita e a cui il giovane si lega in modo ossessivo al di là di ogni ragionevole giustificazione. Volenteroso, ma l'impressione generale sa di occasione mancata. Sui titoli di coda le vere immagini di pochi anni prima mostrano come il film based on a true story abbia seguito la vicenda molto fedelmente.
