
Che – Guerriglia
Che, Part Two
Premi Principali

Premio per il miglior attore al Festival di Cannes 2008
Durata
132
Formato
Regista
Dopo la riuscita della rivoluzione cubana, Ernesto “Che” Guevara (Benicio Del Toro) è ormai un simbolo e un mito per gli ideali del comunismo rivoluzionario. Il suo obiettivo è portare l'esempio di Cuba anche nei restanti paesi del Sudamerica: si dirige allora in Bolivia per aiutare i guerriglieri locali a rovesciare la dittatura militare.
Che – Guerriglia è la seconda parte del biopic che Steven Soderbergh dedica al personaggio di Che Guevara. Dopo aver affrontato nel primo episodio gli eventi della rivoluzione di Cuba, il secondo atto prende in esame gli ultimi due anni di vita del leader rivoluzionario e la sua lotta in aiuto dei ribelli boliviani. Tratto dallo scritto Diario in Bolivia scritto da Guevara stesso, questo secondo episodio del dittico prosegue a livello stilistico il percorso tracciato con l'opera precedente, attraverso l'utilizzo di uno sguardo documentaristico e l'ossessiva presenza della camera a mano. Ma si differenzia per un tono e un narrazione lineare, più pacata e tragica: un war-movie che isola i momenti d'azione a poche sequenze. Più complesso e problematico, perché affronta direttamente le difficoltà di una rivoluzione e i suoi effetti sul popolo; Soderbergh guarda con maggiore pietas al suo protagonista, interrogandosi sul senso della lotta politica e umana. Una pellicola pessimista, che mantiene però tutti i limiti del lungometraggio precedente: l'operazione nella sua totalità risulta, infatti, un omaggio celebrativo poco elaborato e mancante di uno sguardo più approfondito sul personaggio che si è deciso di raccontare. Manca un sincero trasporto emotivo e il tutto appare piuttosto artefatto, altalenante nel ritmo e troppo semplicistico. Peccato, perché l'interpretazione di Benicio Del Toro avrebbe meritato un contorno ben più efficace.
Che – Guerriglia è la seconda parte del biopic che Steven Soderbergh dedica al personaggio di Che Guevara. Dopo aver affrontato nel primo episodio gli eventi della rivoluzione di Cuba, il secondo atto prende in esame gli ultimi due anni di vita del leader rivoluzionario e la sua lotta in aiuto dei ribelli boliviani. Tratto dallo scritto Diario in Bolivia scritto da Guevara stesso, questo secondo episodio del dittico prosegue a livello stilistico il percorso tracciato con l'opera precedente, attraverso l'utilizzo di uno sguardo documentaristico e l'ossessiva presenza della camera a mano. Ma si differenzia per un tono e un narrazione lineare, più pacata e tragica: un war-movie che isola i momenti d'azione a poche sequenze. Più complesso e problematico, perché affronta direttamente le difficoltà di una rivoluzione e i suoi effetti sul popolo; Soderbergh guarda con maggiore pietas al suo protagonista, interrogandosi sul senso della lotta politica e umana. Una pellicola pessimista, che mantiene però tutti i limiti del lungometraggio precedente: l'operazione nella sua totalità risulta, infatti, un omaggio celebrativo poco elaborato e mancante di uno sguardo più approfondito sul personaggio che si è deciso di raccontare. Manca un sincero trasporto emotivo e il tutto appare piuttosto artefatto, altalenante nel ritmo e troppo semplicistico. Peccato, perché l'interpretazione di Benicio Del Toro avrebbe meritato un contorno ben più efficace.