Tutto finisce all'alba
Sans lendemain
1939
Paese
Francia
Genere
Drammatico
Durata
82 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Max Ophüls
Attori
Edwige Feuillère
George Rigaud
Daniel Lecourtois
Entraîneuse in un locale notturno con un figlio di nove anni a carico, Evelyn (Edwige Feuillère) incontra dopo anni una sua vecchia fiamma, il medico canadese Giorgio Brandon (George Rigaud), di cui è ancora innamorata. Per non fargli scoprire le misere condizioni in cui vive affitta una casa di pregio e organizza una costosa messa in scena. Dolente ritratto di donna, da inserire nella lunga galleria di personaggi femminili che popolano la filmografia del maestro tedesco. Segnata da delusioni e abbandoni, Evelyn, nonostante tutto, è una eroina dell'amore assoluto: in lei il sentimento di fedeltà è tanto estremo da spingerla a simulare una realtà sognata, ricostruita nel tentativo di nascondere all'amato la sofferenza che il suo amore negato ha prodotto in lei. Nella sua totalizzante devozione amorosa, spinta fino alla soglia del martirio, ricorda la Lisa di Lettera da una sconosciuta (1948), con cui condivide diversi tratti caratteriali e le tappe di una esistenza vissuta in una profonda solitudine. Rispetto ad altri titoli del regista la messa in scena è meno sfarzosa, forse anche per contingenze produttive, ma soprattutto negli ambienti del locale notturno Ophüls mette in evidenza tutta la sua ben nota capacità di costruire complesse intelaiature scenografiche. E ci sono movimenti magnifici della macchina da presa, come quello in cui si entra e si esce dalla baita in cui i due protagonisti sono in piena intimità: un momento emblematico della delicatezza stilistica di un grande autore. Struggente il finale, in cui il film tocca il suo vertice, fotografato da Eugen Schüfftan nei tremolanti bagliori di un'alba senza speranza e immerso in una bruma che ricorda quella di Il porto delle nebbie (1938) di Marcel Carné.
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