Vienna, primo Novecento. Come su una giostra, si susseguono rapinose ed effimere diverse storie d'amore, l'una legata all'altra: una ragazza e un soldato, un giovane e una donna sposata, un poeta e un'attrice e altre coppie unite dal caso. Un misterioso narratore (Anton Walbrook) tiene le fila dei vari racconti.

Tra i titoli più celebri e celebrati del maestro tedesco, costituisce la summa del singolare modo di concepire il cinema di uno dei più grandi cineasti europei di sempre. Per Ophüls, il contenuto non è mai scindibile dalla forma, così come un quadro non lo è mai dalla sua cornice. In questo film, ancora più che in ogni suo altro, l'attenzione è rivolta alle modalità del racconto, alla messa in scena, ai dettagli apparentemente minori del meccanismo narrativo. Già a partire dal prologo si introducono i tre elementi che fanno da raccordo agli episodi: il motivo musicale, la giostra e la presenza fisica di un narratore onnisciente, quasi un alter ego che è proiezione diegetica del metteur en scène dentro il film. A questi tre fattori è affidata la funzione di collante tra le diverse storie, concatenate tra loro da una staffetta di personaggi e sigillate con perfetta circolarità dal ritorno nel finale della ragazza con cui la pellicola era cominciata. Nel passare da una coppia all'altra la macchina da presa di Ophüls, pervasa da un inebriante dinamismo, sembra lambirle appena, quasi temendo di intaccare il loro fragile momento di felicità. Non è quindi solo sulla superficie delle cose che lo sguardo di Ophüls si sofferma: come sempre nel suo cinema, quando l'ebbrezza del piacere si stempera nella solitudine affiorano la malinconia e il disincanto. Straordinario dal punto di vista stilistico, lieve e profondissimo come sigillo definitivo su un cinema dei sentimenti ormai perduto per sempre. Basato sulla commedia Der Reigen di Arthur Schnitzler. Fotografia di Christian Matras. Due nomination ai premi Oscar: sceneggiatura (Jacques Natanson, Max Ophüls) e direzione artistica (Jean d'Eaubonne). Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.
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