Le roman de Werther
Le roman de Werther
Durata
85
Formato
Regista
Wetzlar, Germania del 1800. Werther (Pierre Richard-Willm), vivace e romantico poeta giunto in città per un impiego al Palazzo di Giustizia, conosce Charlotte (Annie Vernay) e se ne innamora perdutamente. Non sa che la ragazza è la promessa sposa di Albert Hochstätter (Jean Galland), suo amico e superiore.
Efficace trasposizione letteraria del romanzo epistolare di Goethe, è una delle opere meno conosciute tra quelle realizzate dal regista tedesco durante la sua breve permanenza in Francia tra il 1937 e il 1940. La regia infonde ritmo e dinamismo a un testo che, in altre mani, sarebbe scaduto facilmente nel grigiore letterario. L'adattamento sposta il periodo di ambientazione in avanti di circa un secolo, rispetto al 1700 delle pagine dello scrittore tedesco. Ophüls si muove così in un contesto a lui molto più congeniale, vicino alle ricostruzioni di inizio ‘900 della maggior parte dei suoi film più celebri. Tutto il film si poggia sulla costruzione e sulla caratterizzazione del suo protagonista, e la scelta dell'attore si rivela a questo scopo particolarmente fortunata. Richard-Willm riesce a coprire con uno stile recitativo mosso e naturale una vasta gamma espressiva, dalla grazia leggiadra ed effervescente del bon vivant nella prima parte alla cupa disperazione nella seconda. Più laterale, ma non meno importante, il personaggio di Charlotte, una delle tante figure femminili del cinema di Ophüls a cui una società maschilista impone la repressione del sentimento d'amore.
Efficace trasposizione letteraria del romanzo epistolare di Goethe, è una delle opere meno conosciute tra quelle realizzate dal regista tedesco durante la sua breve permanenza in Francia tra il 1937 e il 1940. La regia infonde ritmo e dinamismo a un testo che, in altre mani, sarebbe scaduto facilmente nel grigiore letterario. L'adattamento sposta il periodo di ambientazione in avanti di circa un secolo, rispetto al 1700 delle pagine dello scrittore tedesco. Ophüls si muove così in un contesto a lui molto più congeniale, vicino alle ricostruzioni di inizio ‘900 della maggior parte dei suoi film più celebri. Tutto il film si poggia sulla costruzione e sulla caratterizzazione del suo protagonista, e la scelta dell'attore si rivela a questo scopo particolarmente fortunata. Richard-Willm riesce a coprire con uno stile recitativo mosso e naturale una vasta gamma espressiva, dalla grazia leggiadra ed effervescente del bon vivant nella prima parte alla cupa disperazione nella seconda. Più laterale, ma non meno importante, il personaggio di Charlotte, una delle tante figure femminili del cinema di Ophüls a cui una società maschilista impone la repressione del sentimento d'amore.