Lina

Wertmüller

14 agosto 1928, Roma (Italia)
Premi Principali
Oscar alla carriera 2019

Regista e sceneggiatrice, si distingue nel panorama cinematografico italiano per la grande personalità delle sue opere, che con stile grottesco e viscerale si addentrano nel dramma sociale e nel cinema di impegno civile. Forte di uno stile molto marcato, la sua poetica mette sempre al centro la componente politica, pur trattandola spesso attraverso una rivisitazione barocca ed eccessiva della commedia all'italiana. I titoli lunghissimi sono un suo tratto distintivo. Aiuto regista di Fellini ne La dolce vita (1960) e 8½ (1963), esordisce in solitaria con I basilischi (1963), pellicola drammatica che denuncia, con sguardo impietoso, la rassegnazione delle nuove generazioni condannate all'immobilismo. Negli anni Settanta, realizza i suoi film di maggiore successo: Mimì metallurgico ferito nell'onore (1972), Film d'amore e d'anarchia, ovvero 'stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza...' (1973) e Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto (1974), tutti e tre interpretati da Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, straordinaria coppia artistica, ottengono un clamoroso successo di pubblico. Con Pasqualino settebellezze (1975), film con cui raggiunge l'apice del consenso critico, è la prima donna a ottenere una nomination all'Oscar per la miglior regia. La pellicola, un successo internazionale, ottiene altre tre candidature (miglior film straniero, miglior attore protagonista per Giancarlo Giannini e miglior sceneggiatura originale). Nei decenni successivi non riesce più a confermarsi a questi livelli: da segnalare, Io speriamo che me la cavo (1992), commedia agrodolce tratta dall'omonimo libro di Marcello D'Orta, con protagonista Paolo Villaggio.

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