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Due ragazzi di cui ignoriamo il nome (Matilde Gioli e Matteo Martari) decidono di trascorrere la notte insieme. Dirigendosi verso casa di lei, nel venerdì sera di una Roma immobile e ingombra, non riescono a trovare parcheggio e continuano a girare a vuoto per ore: un’impasse che impedirà loro di fare sesso e che regalerà sorprese spiazzanti e inaspettate, permettendo a entrambi di guardarsi e conoscersi più da vicino.



L’attore Ivan Silvestrini realizza, poco prima del progetto Monolith (2016), un piccolo film che si fa carico dell’obiettivo di raccontare l’incontro tra due persone nell’arco di una sola notte, trascorsa a girovagare in macchina senza meta, punzecchiandosi e svelandosi progressivamente l’uno agli occhi dell’altro tra smodate fantasie sessuali, piccoli segreti, ironie e imprevisti talvolta anche spiacevoli. L’idea e la confezione sono fresche e immediate, ma il lavoro di Silvestrini è vessato da una banalità di fondo piuttosto allarmante, nei dialoghi e nella scansione della vicenda, e da una stereotipia dilagante che investe soprattutto il disegno dei personaggi, forzati in maniera macchiettistica fino a coincidere in maniera millimetrica con la ragazza tormentata e disinibita, oltre che solare e sfacciata, e col ragazzo introverso e ombroso, pieno di non detti, di fobie e di piccole ossessioni paralizzanti. Le minute ambizioni, contratte nella risicata durata che supera di poco l’ora e dieci, sono pertanto schiacciate da una scrittura grossolana che annega nel ridicolo involontario (alcune gag, per tacere di certe battute, sono a dir poco becere e imbarazzanti) e che non concede alcuna evoluzione agli sclerotici protagonisti. Il finale tenta di riguadagnare la giusta temperatura emotiva e sentimentale, ma lo fa quando ormai è davvero troppo tardi. Vulcanica interpretazione di Matilde Gioli, che carica a mille il suo personaggio sotto il profilo erotico ma alterna ai momenti roventi delle cadute di tono piuttosto palesi. Interessante fotografia di Davide Manca, che lavora sapientemente col digitale e rende più contrastata e interessante la Roma notturna che fa da sfondo al peregrinare dei due ragazzi. Remake di un film israeliano diretto nel 2011 da Roi Werner. Presentato nella sezione Alice nella città della Festa del Cinema di Roma 2016.
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