Mattia (Josafat Vagni), giovane romano che non è ancora riuscito a confessare la propria omosessualità in famiglia, ha intenzione di trasferirsi in Spagna per convivere con il fidanzato Eduard (Jose Dammert). A causa dell’arrivo in Italia del suo compagno, Mattia dovrà forzare i tempi e decidersi, una volta per tutte, a rivelare il proprio orientamento sessuale ai suoi cari.



A scapito della relativa originalità del soggetto, in Come non detto il problema dell’accettazione della propria sessualità, che porta con se l’impossibilità a rivelarsi finanche ai propri cari, finisce per essere solo un pretesto per avviare una commedia degli equivoci piuttosto tradizionale. La sceneggiatura non presenta nessuna trovata degna di nota e il film procede seguendo le linee guida del proprio genere di riferimento sino al climax finale, in cui l’intreccio si risolve in modo fin troppo conciliatorio anche per una commedia leggera. Niente da segnalare anche sul lato formale, dove una regia scolastica e una fotografia anonima contribuiscono a rendere il tutto decisamente dimenticabile. Si salva solo la sequenza di sesso omosessuale, che riesce bene a trasmettere la passione che lega i due ragazzi senza scadere nel morboso.
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