Candyman – Terrore dietro lo specchio
Candyman
Durata
99
Formato
Regista
Conducendo una ricerca sulle leggende metropolitane per completare la propria tesi, la studentessa Helen (Virginia Madsen) si imbatte in Candyman, anima tormentata con un uncino al posto della mano destra, che può essere evocata pronunciando per cinque volte il suo nome di fronte a uno specchio.
Basato sul racconto The Forbidden dello scrittore, sceneggiatore e regista britannico Clive Barker, anche produttore della pellicola, Candyman è un buon esempio di film horror che sfrutta l'onda lunga del successo ottenuto dalle rivisitazioni del genere compiute negli anni '80. Piccolo budget e un soggetto accattivante che indaga il fascino del Male, la paura dell'ignoto e lo smarrimento di fronte alla negazione del libero arbitrio. Molto macchinoso nel concretizzare le interessanti premesse, il film segue una traiettoria ascendente che trova nel disturbante finale un'intuizione vincente. Il sacrificio, unica via d'uscita per raggiungere la salvezza, ha i tratti foschi del martirio che racchiude una catena di morte destinata a non estinguersi. Afroamericano di due metri ben vestito, Candyman (nel libro descritto come un bianco dalla pelle pallida e le labbra viola) rimane uno dei personaggi horror più anonimi di sempre. Belle musiche di Philip Glass. Con due seguiti di infimo livello: L'inferno nello specchio (Candyman 2) (1995) e Candyman – Il giorno della morte (1999).
Basato sul racconto The Forbidden dello scrittore, sceneggiatore e regista britannico Clive Barker, anche produttore della pellicola, Candyman è un buon esempio di film horror che sfrutta l'onda lunga del successo ottenuto dalle rivisitazioni del genere compiute negli anni '80. Piccolo budget e un soggetto accattivante che indaga il fascino del Male, la paura dell'ignoto e lo smarrimento di fronte alla negazione del libero arbitrio. Molto macchinoso nel concretizzare le interessanti premesse, il film segue una traiettoria ascendente che trova nel disturbante finale un'intuizione vincente. Il sacrificio, unica via d'uscita per raggiungere la salvezza, ha i tratti foschi del martirio che racchiude una catena di morte destinata a non estinguersi. Afroamericano di due metri ben vestito, Candyman (nel libro descritto come un bianco dalla pelle pallida e le labbra viola) rimane uno dei personaggi horror più anonimi di sempre. Belle musiche di Philip Glass. Con due seguiti di infimo livello: L'inferno nello specchio (Candyman 2) (1995) e Candyman – Il giorno della morte (1999).