La casa dei 1000 corpi

Due giovani coppie, in viaggio nella provincia americana per raccogliere storie e curiosità, capitano per caso nel bizzarro emporio dell'eccentrico Captain Spaulding (Sid Haig), con tanto di freak show e tunnel degli assassini. Incuriositi dalla leggenda del Dottor Satan (Walter Phelan), si metteranno sulle sue tracce ma finiranno vittime del clan dei Firefly.





Per il suo esordio low budget alla regia, Rob Zombie (cantante e fondatore del gruppo goth-rock White Zombie) sceglie di omaggiare i vari filoni dell'orrore a lui più cari, dallo slasher al weird, passando per i grandi classici. Ne La casa dei 1000 corpi le citazioni si inseguono e si susseguono: se dal punto di vista contenutistico la materia non riserva particolari sorprese (la famiglia di psicopatici assassini è un rimando esplicito al film del 1974 Non aprite quella porta di Tobe Hooper), è la forma a farsi interessante con l'occhio psichedelico di Zombie che, in stile videoclip, colora frammenti, inserisce ralenti e anticipa quelle sequenze oniriche, o più precisamente da incubo, che caratterizzeranno le sue opere successive. Non mancano diverse scene di grande suggestione visiva (la sequenza notturna al cimitero, la panoramica sui celebri serial killer americani), ma la mano del regista si deve ancora formare e qualche ingenuità di troppo è innegabile. Un buon cast, con la bella Sheri Moon Zombie che interpreta l'infantile e letale Baby Firefly, il gigante Tiny (Matthew McGrory) e il gigionesco Spaulding, vero simbolo del film. Titoli di testa da brividi.