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Halloween – The Beginning
Halloween – The Beginning
Durata
109
Formato
Regista
Michael Myers (Daeg Faerch) è uno psicopatico, figlio della provincia più squallida: dopo aver massacrato patrigno, sorella maggiore e il di lei fidanzato, finisce in manicomio. Ventuno anni dopo, la notte di Halloween, Myers (Tyler Mane) riesce a fuggire e si mette sulle tracce della sorellina Laurie (Scout Taylor-Compton), neonata ai tempi dell'omicidio.
L'impresa di rifare un grande horror come l'Halloween (1978) di John Carpenter poteva apparire inutile e disperata, ma i fan che aspettavano Zombie al varco (pronti a distruggere il suo primo tentativo mainstream) sono stati costretti a ricredersi. Con un'invidiabile padronanza del proprio stile personale, il regista riesce a rileggere la vicenda, e soprattutto il personaggio di Michael Myers senza snaturarlo, allontanandosi contemporaneamente dal modello originario di uomo-macchina programmata per uccidere. Nel film di Zombie il gigantesco Myers dietro ai suoi silenzi e alle sue maschere cela un'anima straziata dal suicidio della madre (Sheri Moon Zombie) e dalla perdita precoce dell'innocenza. Il Myers di Zombie è un bambino di due metri che vuole attirare l'attenzione, disperatamente solo: lo si potrebbe definire un costume di Halloween ambulante che uccide gli adulti impuri ma rispetta l'infanzia, il suo sancta sanctorum dove ha rinchiuso per sempre il proprio residuo di umanità. Le numerose citazioni dall'universo horror (da Frankenstein all'immaginario perverso di Non aprite quella porta, rievocato dalla cella di Myers tappezzata di maschere mostruose) e un uso intelligente del tema musicale di Carpenter tratto dal film originale, fanno di questa pellicola un unicum nella storia dei remake di genere, rispettoso e al contempo innovativo. Benché sia un progetto su commissione, ne risulta un personalissimo e sentito omaggio oltre che un'operazione di rara intelligenza cinefila. Malcom McDowell è lo psichiatra di Myers. Nelle prime battute, alla televisione si può intravedere L'isola degli zombies (1932) di Victor Halperin, il cui titolo originale (White Zombie) ha lo stesso nome del gruppo musicale in cui canta Rob Zombie.
L'impresa di rifare un grande horror come l'Halloween (1978) di John Carpenter poteva apparire inutile e disperata, ma i fan che aspettavano Zombie al varco (pronti a distruggere il suo primo tentativo mainstream) sono stati costretti a ricredersi. Con un'invidiabile padronanza del proprio stile personale, il regista riesce a rileggere la vicenda, e soprattutto il personaggio di Michael Myers senza snaturarlo, allontanandosi contemporaneamente dal modello originario di uomo-macchina programmata per uccidere. Nel film di Zombie il gigantesco Myers dietro ai suoi silenzi e alle sue maschere cela un'anima straziata dal suicidio della madre (Sheri Moon Zombie) e dalla perdita precoce dell'innocenza. Il Myers di Zombie è un bambino di due metri che vuole attirare l'attenzione, disperatamente solo: lo si potrebbe definire un costume di Halloween ambulante che uccide gli adulti impuri ma rispetta l'infanzia, il suo sancta sanctorum dove ha rinchiuso per sempre il proprio residuo di umanità. Le numerose citazioni dall'universo horror (da Frankenstein all'immaginario perverso di Non aprite quella porta, rievocato dalla cella di Myers tappezzata di maschere mostruose) e un uso intelligente del tema musicale di Carpenter tratto dal film originale, fanno di questa pellicola un unicum nella storia dei remake di genere, rispettoso e al contempo innovativo. Benché sia un progetto su commissione, ne risulta un personalissimo e sentito omaggio oltre che un'operazione di rara intelligenza cinefila. Malcom McDowell è lo psichiatra di Myers. Nelle prime battute, alla televisione si può intravedere L'isola degli zombies (1932) di Victor Halperin, il cui titolo originale (White Zombie) ha lo stesso nome del gruppo musicale in cui canta Rob Zombie.
