Red Eye

Lisa (Rachel McAdams), responsabile di un albergo di Miami, viene avvicinata dall'ambiguo Jackson (Cillian Murphy) prima dell'imbarco su un volo notturno per la Florida. Quella che all'apparenza sembra una normale e casuale conoscenza diventa per la sfortunata ragazza l'inizio di un reale incubo. 

Red Eye, che nello slang anglosassone indica un volo notturno che prevede l'arrivo in mattinata, rimane un thriller psicologico funzionante solo sulla carta. Non a caso, l'unica parte della vicenda a comunicare un minimo di tensione è quella corrispondente al viaggio aereo: negli spazi ristretti della fusoliera, il gioco perverso di Jackson ai danni di Lisa, fatto di minacce fisiche e psicologiche, crea delle aspettative che vengono purtroppo disattese nella seconda parte della pellicola. Il livello della suspense atterra assieme al velivolo e l'intreccio iniziale si trasforma in un mediocre film d'azione e inseguimenti, che ripropone situazioni straviste. Quantomeno il buon cast (Rachel McAdams, Cillian Murphy e Brian Cox, nei panni di Joe Reisert) riesce a evitare il disastro totale. Sceneggiatura di Carl Ellsworth, che contribuirà anche alla scrittura del pessimo L'ultima casa a sinistra (2009) di Dennis Iliadis, remake dell'omonimo film d'esordio di Wes Craven datato 1972.