Two Years at Sea
Two Years at Sea
Durata
88
Formato
Regista
Un uomo solitario di nome Jake smette di lavorare al mare e si trasferisce nella solitudine di una foresta.
Il formato piatto e largo stile Cinemascope, la fotografia sgranata e la colonna sonora minimalista sono fattori che aumentano il fascino di Two Years at Sea, lungometraggio di Ben Rivers che è documentario di nome ma non di fatto. Mostrando fittizi momenti di vita quotidiana, il film finisce per essere anti-didascalico e automaticamente anche anti-documentaristico. Melanconico, cupo, silenzioso, senza tendere mai alla complicatezza forzata ma cercando anzi l'immediatezza dell'immagine senza quasi ricorrere ai dialoghi. E la sua lettura della quotidianità apocalittica è vicina, anche esteticamente, a quella dei film di Béla Tarr; ma quest'esplorazione della relazione tra personaggio artificioso e macchina da presa sembra spesso girare a vuoto, cercando di caratterizzare un personaggio volutamente monocorde che forse andrebbe lasciato tale senza ricercare un'irrisolta profondità di sguardo. Rimane, comunque, un interessante ritratto non esistenzialista della solitudine e della vecchiaia.
Il formato piatto e largo stile Cinemascope, la fotografia sgranata e la colonna sonora minimalista sono fattori che aumentano il fascino di Two Years at Sea, lungometraggio di Ben Rivers che è documentario di nome ma non di fatto. Mostrando fittizi momenti di vita quotidiana, il film finisce per essere anti-didascalico e automaticamente anche anti-documentaristico. Melanconico, cupo, silenzioso, senza tendere mai alla complicatezza forzata ma cercando anzi l'immediatezza dell'immagine senza quasi ricorrere ai dialoghi. E la sua lettura della quotidianità apocalittica è vicina, anche esteticamente, a quella dei film di Béla Tarr; ma quest'esplorazione della relazione tra personaggio artificioso e macchina da presa sembra spesso girare a vuoto, cercando di caratterizzare un personaggio volutamente monocorde che forse andrebbe lasciato tale senza ricercare un'irrisolta profondità di sguardo. Rimane, comunque, un interessante ritratto non esistenzialista della solitudine e della vecchiaia.