Fame chimica

Claudio (Marco Foschi) è cresciuto alla Barona, quartiere della periferia milanese, in una realtà difficile segnata dal degrado, accanto all'amico di sempre Manuel (Matteo Gianoli). Lavora, sottopagato e con ritmi estenuanti, per una cooperativa, ed è insoddisfatto della propria situazione. Quando torna da Londra la bella Maja (Valeria Solarino), Claudio se ne innamora e trova il coraggio di mettere in discussione la sua vita, mentre la ragazza cerca di realizzare qualche soldo facile.

Filmetto a budget ridotto che prova a raccontare cosa significhi nascere e crescere nel quartiere degradato di una grande città: sembra inevitabile entrare in contatto con droga, violenza e razzismo, per finire a far parte di un circolo vizioso da cui è difficile uscire. La drammaticità del racconto viene enfatizzata dagli stereotipi nella scrittura e dall'ambientazione marcatamente grigia e notturna, mentre la macchina da presa segue le vicende in modo piuttosto ordinario. I personaggi rivestono ruoli fin troppo definiti – il bravo sfortunato, la ribelle affascinante, il buono che ha preso la strada sbagliata – e una maggiore originalità nella costruzione dei caratteri non avrebbe certo guastato. Il pur lodevole spunto di partenza viene ben presto perso di vista, e la narrazione si trascina stancamente tra denuncia sociale di bassa lega e monito alle generazioni future.