Il figlio di Giuda
Elmer Gantry
Premi Principali
Oscar al miglior attore protagonista 1961
Golden Globe al miglior attore in un film drammatico 1961
Oscar alla miglior sceneggiatura non originale 1961
Durata
146
Formato
Regista
Anni Venti. Furbo piazzista un po' ciarlatano, Elmer Gantry (Burt Lancaster) si aggrega a una setta cristiana revivalista itinerante, guidata dalla carismatica sorella Sharon (Jean Simmons), con lo scopo di sedurla e arricchirsi. Grazie alla sua verve comunicativa, riesce a radunare le folle e a trascinare la comunità evangelica verso un successo insperato. Ma lo scandalo è dietro l'angolo.
Dal romanzo Elmer Gantry di Sinclair Lewis. È forse il risultato più alto raggiunto in carriera da Richard Brooks, in cui la sua regia sobria ma efficace si sposa alla perfezione con la sua abilità nella costruzione dei dialoghi. Coraggioso e attualissimo, è un fondamentale trattato sul fenomeno dei movimenti religiosi americani, sulla loro natura controversa tra spiritualità, ricerca del profitto ed esibizionismo spettacolare. Fede e denaro, miracoli e moralismo, politica e mass media: Brooks scava nel ventre molle dell'America provinciale e imbastisce un affresco spietato e profondamente complesso. Al centro, il contraddittorio protagonista incarnato da un Burt Lancaster in grande forma, al contempo sgradevole e affascinante, affiancato da personaggi altrettanto ben disegnati (la “santa” innocente Jean Simmons, la prostituta Shirley Jones, il giornalista critico Arthur Kennedy). Tre Oscar: sceneggiatura non originale (Richard Brooks), attore protagonista (Lancaster) e attrice non protagonista (Jones). La Simmons divenne moglie del regista poco dopo la fine delle riprese. Fotografia a colori di John Alton e musiche di André Previn. Per Paul Thomas Anderson e il suo altrettanto splendido The Master (2012) fu certamente più di una semplice ispirazione.
Dal romanzo Elmer Gantry di Sinclair Lewis. È forse il risultato più alto raggiunto in carriera da Richard Brooks, in cui la sua regia sobria ma efficace si sposa alla perfezione con la sua abilità nella costruzione dei dialoghi. Coraggioso e attualissimo, è un fondamentale trattato sul fenomeno dei movimenti religiosi americani, sulla loro natura controversa tra spiritualità, ricerca del profitto ed esibizionismo spettacolare. Fede e denaro, miracoli e moralismo, politica e mass media: Brooks scava nel ventre molle dell'America provinciale e imbastisce un affresco spietato e profondamente complesso. Al centro, il contraddittorio protagonista incarnato da un Burt Lancaster in grande forma, al contempo sgradevole e affascinante, affiancato da personaggi altrettanto ben disegnati (la “santa” innocente Jean Simmons, la prostituta Shirley Jones, il giornalista critico Arthur Kennedy). Tre Oscar: sceneggiatura non originale (Richard Brooks), attore protagonista (Lancaster) e attrice non protagonista (Jones). La Simmons divenne moglie del regista poco dopo la fine delle riprese. Fotografia a colori di John Alton e musiche di André Previn. Per Paul Thomas Anderson e il suo altrettanto splendido The Master (2012) fu certamente più di una semplice ispirazione.