L'uomo di paglia
Durata
108
Formato
Regista
Mentre la moglie Luisa (Luisa Della Noce) è in vacanza con il figlioletto Giulio (Edoardo Nevola), il capo operaio Andrea Zaccardi (Pietro Germi) conosce e si invaghisce della giovane Rita (Franca Bettoja). I due si innamorano, ma l'uomo non ha la forza di lasciare la sua famiglia e al contempo non riesce a rinunciare a Rita. La situazione di stallo avrà improvvisi e drammatici sviluppi che segneranno per sempre le vite di Andrea e dei suoi cari.
Uno dei film più tragici e disperati firmati da Germi in cui la riconciliazione finale appare decisamente fragile e foriera di una perdita d'innocenza irrimediabile. Una sorta di tregua armata in cui i protagonisti sono consapevoli che qualcosa si è perso definitivamente nei rapporti personali e nulla sarà più come prima. La chiave di volta della pellicola sta quindi in una conclusione coerente che spiazza per audacia e amarezza, tratteggiando un quadro umano in cui tutti escono sconfitti, schiacciati da una rete di segreti, bugie, incomprensioni e sentimenti gestisti con sufficienza o dati eccessivamente per scontati. Un dramma secco e serrato in cui Germi riesce a descrivere una società che si prepara al boom economico ma che non riesce a risolvere le proprie contraddizioni e ingenua nella sua volontà di perseguire una felicità fuori dagli schemi sociali e morali tradizionali: aspettativa che sarà puntualmente delusa. Il soggetto sarà ripreso parzialmente una decina d'anni più tardi per un episodio di Signore & Signori (1965) firmato dallo stesso Germi. Il titolo del film fa riferimento a un verso del poeta inglese Thomas Stearns Eliot.
Uno dei film più tragici e disperati firmati da Germi in cui la riconciliazione finale appare decisamente fragile e foriera di una perdita d'innocenza irrimediabile. Una sorta di tregua armata in cui i protagonisti sono consapevoli che qualcosa si è perso definitivamente nei rapporti personali e nulla sarà più come prima. La chiave di volta della pellicola sta quindi in una conclusione coerente che spiazza per audacia e amarezza, tratteggiando un quadro umano in cui tutti escono sconfitti, schiacciati da una rete di segreti, bugie, incomprensioni e sentimenti gestisti con sufficienza o dati eccessivamente per scontati. Un dramma secco e serrato in cui Germi riesce a descrivere una società che si prepara al boom economico ma che non riesce a risolvere le proprie contraddizioni e ingenua nella sua volontà di perseguire una felicità fuori dagli schemi sociali e morali tradizionali: aspettativa che sarà puntualmente delusa. Il soggetto sarà ripreso parzialmente una decina d'anni più tardi per un episodio di Signore & Signori (1965) firmato dallo stesso Germi. Il titolo del film fa riferimento a un verso del poeta inglese Thomas Stearns Eliot.