La febbre del gioco
Fever Pitch
Durata
96
Formato
Regista
Il giornalista sportivo Steve Taggart (Ryan O'Neal) inizia a scrivere una serie di articoli, raccontando da vicino le vicende di un misterioso giocatore d'azzardo, Mr. Green. L'inchiesta è in realtà il racconto del suo sprofondare nella ludopatia, una febbre che lo porterà verso Las Vegas a intrecciare le sue vicende con quelle di bookmakers, strozzini, giocatori di football.
L'ultimo film di Richard Brooks è ricordato come uno dei suoi più deludenti. Più che un ideale dittico (formato con il precedente Obiettivo mortale, 1982) sulla società dell'informazione, La febbre del gioco finisce con il diventare un misto tra thriller e dramma personale, in cui emergono soprattutto i difetti della sceneggiatura (firmata dallo stesso regista) e la scarsa vena del cast, a cominciare dal protagonista Ryan O'Neal. Piatto, prevedibile e non privo di sciatteria: da dimenticare. Giancarlo Giannini è Charley, Catherine Hicks (nota per la serie televisiva Settimo cielo, 1996-2007) è Flo. Trionfo di nomination ai Razzie Awards, i contro-oscar che premiano il peggio della stagione hollywoodiana.
L'ultimo film di Richard Brooks è ricordato come uno dei suoi più deludenti. Più che un ideale dittico (formato con il precedente Obiettivo mortale, 1982) sulla società dell'informazione, La febbre del gioco finisce con il diventare un misto tra thriller e dramma personale, in cui emergono soprattutto i difetti della sceneggiatura (firmata dallo stesso regista) e la scarsa vena del cast, a cominciare dal protagonista Ryan O'Neal. Piatto, prevedibile e non privo di sciatteria: da dimenticare. Giancarlo Giannini è Charley, Catherine Hicks (nota per la serie televisiva Settimo cielo, 1996-2007) è Flo. Trionfo di nomination ai Razzie Awards, i contro-oscar che premiano il peggio della stagione hollywoodiana.