Fuoco assassino

I fratelli Stephen (Kurt Russell) e Brian (William Baldwin), intenzionati a seguire le orme del loro defunto padre (Beep Iams), si troviano fianco a fianco nel corpo dei pompieri. La loro antica rivalità esplode quando Stephen diventa il primo indiziato di alcuni incendi dolosi che stanno divampando in tutta Chicago.

Prendendo le mosse dalla sceneggiatura dell'ex pompiere Gregory Widen, il film soffre di uno sguardo soggettivo e "tecnico" dove tutto sembra finalizzato solo alla spettacolarizzazione degli incendi e all'esaltazione dei pompieri statunitensi. Ron Howard si destreggia bene, soprattutto nelle scene d'azione, ma non riesce a sfruttare al meglio un cast di grande richiamo (De Niro e Sutherland sprecati). Capace di delineare in maniera convincente il difficile rapporto tra i due fratelli, la pellicola non si risparmia alcuni eccessi retorici (come nella sequenza della morte del padre o nella scena finale) cercando più volte di commuovere il pubblico. Il backdraft del titolo originale è un fenomeno della combustione conosciuto come "fiammata di ritorno".