Il giardino delle streghe
The Curse of the Cat People
Durata
70
Formato
Regista
Amy Reed (Ann Carter), sei anni, ha un carattere solitario e introverso. Il padre (Kent Smith), preoccupato per lei, sospetta che la bambina stia sviluppando le medesime tendenze psicotiche della sua defunta moglie Irina (Simone Simon), nota come la “donna-pantera”.
Prodotto da Val Letwon, è il seguito de Il bacio della pantera (1942), cult-movie firmato Jacques Tourneur. Alla regia doveva esserci soltanto Gunther von Fritsch, ma venne sostituito dall'esordiente Robert Wise, noto montatore che inizia così una straordinaria carriera dietro la macchina da presa, costellata di pellicole importantissime come Ultimatum alla terra (1951) e West Side Story (1961). Qui, Wise riesce già a dare vita a un piccolo miracolo, capace di non far rimpiangere lo splendido lungometraggio originale. È una sorta di horror ad altezza di bambino, capace di allinearsi efficacemente con il punto di vista della piccola Amy, con il suo immaginario e con i suoi turbamenti. In netta crescita con il passare dei minuti, è una pellicola dalla forte introspezione psicologica, capace di inquietare e di coinvolgere al punto giusto. Raramente, nel corso della storia del cinema di genere successivo, l'infanzia è stata trattata con altrettanta delicatezza e spessore.
Prodotto da Val Letwon, è il seguito de Il bacio della pantera (1942), cult-movie firmato Jacques Tourneur. Alla regia doveva esserci soltanto Gunther von Fritsch, ma venne sostituito dall'esordiente Robert Wise, noto montatore che inizia così una straordinaria carriera dietro la macchina da presa, costellata di pellicole importantissime come Ultimatum alla terra (1951) e West Side Story (1961). Qui, Wise riesce già a dare vita a un piccolo miracolo, capace di non far rimpiangere lo splendido lungometraggio originale. È una sorta di horror ad altezza di bambino, capace di allinearsi efficacemente con il punto di vista della piccola Amy, con il suo immaginario e con i suoi turbamenti. In netta crescita con il passare dei minuti, è una pellicola dalla forte introspezione psicologica, capace di inquietare e di coinvolgere al punto giusto. Raramente, nel corso della storia del cinema di genere successivo, l'infanzia è stata trattata con altrettanta delicatezza e spessore.