Heartstone
Hjartasteinn
Durata
129
Formato
Regista
Nordest dell’Islanda. Þór (Baldur Einarsson) e Kristján (Blær Hinriksson) sono tredicenni legati da una forte amicizia. Il loro rapporto evolve e si complica quando i sentimenti in ballo diventano sempre più intensi e confusi.
Un coming of age di forte realismo, che racconta l’adolescenza in tutta la sua complessità: dalla giocosa e gratuita violenza (la prima scena di pesca), alla ritualità catartica (tra balli, feste casalinghe e gite che sfociano in urla soffocate dalle acque gelate di un lago), passando, naturalmente, per la vitalità dei sentimenti che si scontra con la spontaneità dell’età e con i freni inibitori che la società, volente o nolente, inizia già a imporre. I protagonisti vengono mostrati nel momento in cui cominciano a scoprire emozioni e pulsioni sempre più difficili da gestire, che li fanno oscillare tra esaltazione e malinconia, nel tentativo di districare la matassa di ciò che provano. A essere raccontato con notevole maestria non è solo il rapporto tra i due protagonisti: anche chi orbita loro intorno (amiche, sorelle e genitori) è tratteggiato con grande cura. Il film si prende infatti il suo tempo per dare corpo alla comunità che li circonda, evitando stereotipi e semplificazioni, e il ritmo contemplativo è assolutamente azzeccato: anzi, riesce a dare allo spettatore un senso di intimità e di partecipazione così profondo da lasciare senza fiato. C'è da segnalare qualche passaggio ridondante e un pizzico di prolissità di troppo, ma resta un esordio incantevole, la cui regia sa essere estremamente evocativa tanto nei campi lunghi dedicati ai magnifici paesaggi dei fiordi, quanto nei primissimi piani che riescono a cogliere i più minuti dettagli emotivi dei protagonisti. Vincitore del Queer Lion alla Mostra Cinematografica di Venezia.