I due carabinieri
Durata
120
Formato
Regista
Arruolatisi più per necessità che per convinzione, i due carabinieri Marino Spada (Carlo Verdone) e Glauco Sperandio (Enrico Montesano) diventano amici, malgrado i caratteri diametralmente opposti: cocciuto e bonario il primo, estroverso e pasticcione il secondo. Ma il legame tra i due viene messa in dubbio dalla presenza di Rita (Paola Onofri), cugina di Marino di cui entrambi i carabinieri sono innamorati.
L'incontro tra tre dei principali comici dell'epoca (con Massimo Boldi nella parte della recluta Adalberto Occhipinti) si è rivelato sostanzialmente deludente. Perché Boldi è relegato in un ruolo completamente depotenziato della sua portata drammatica e ridotto a una ridondante macchietta, mentre Verdone e Montesano si sfidano a colpi di gag non sempre indovinate quando non annacquate e prevedibili. E il film, realizzato con il fondamentale contributo dell'Arma dei Carabinieri, è sempre attento a muoversi sul filo del politicamente corretto, refrattario al facile umorismo da barzelletta ma al contempo privo di quella freschezza e di quella incisività capaci di risollevare un prodotto piuttosto anonimo e dimenticabile. La morte di Occhipinti è così drammatica da risultare traumatizzante. Enorme successo di pubblico: al suo primo passaggio televisivo, su Canale 5 nel 1987, il film fu visto da 13.495.000 telespettatori, con uno share del 48.53% ovvero la settima pellicola più vista su piccolo schermo in Italia dall'invenzione dell'Auditel.
L'incontro tra tre dei principali comici dell'epoca (con Massimo Boldi nella parte della recluta Adalberto Occhipinti) si è rivelato sostanzialmente deludente. Perché Boldi è relegato in un ruolo completamente depotenziato della sua portata drammatica e ridotto a una ridondante macchietta, mentre Verdone e Montesano si sfidano a colpi di gag non sempre indovinate quando non annacquate e prevedibili. E il film, realizzato con il fondamentale contributo dell'Arma dei Carabinieri, è sempre attento a muoversi sul filo del politicamente corretto, refrattario al facile umorismo da barzelletta ma al contempo privo di quella freschezza e di quella incisività capaci di risollevare un prodotto piuttosto anonimo e dimenticabile. La morte di Occhipinti è così drammatica da risultare traumatizzante. Enorme successo di pubblico: al suo primo passaggio televisivo, su Canale 5 nel 1987, il film fu visto da 13.495.000 telespettatori, con uno share del 48.53% ovvero la settima pellicola più vista su piccolo schermo in Italia dall'invenzione dell'Auditel.