In bocca al lupo, piccolo salariato
Koshiben ganbare
Durata
29
Formato
Regista
Un uomo che lavoro in ambito assicurativo (Isamu Yamaguchi) ha problemi con una moglie che disprezza il loro stile di vita e un figlio manesco e ribelle. Un evento drammatico tornerà a unirli.
Primo film di Mikio Naruse tra quelli ad oggi sopravvissuti. Il regista gioca e sperimenta con lo stile (lenti deformanti, sovrimpressioni, uso del negativo), ma a livello narrativo la pellicola si sviluppa in maniera canonica e frettolosa: Naruse è più a suo agio con i drammi, e il tono in massima parte leggero di questo corto non è troppo nelle sue corde. Il finale lo conferma, virando sì improvvisamente (ma anche gratuitamente) verso toni più cupi, per poi però risolversi in maniera accomodante. Interessante più a livello filologico che per merito proprio: manca quel morente emotivo delle opere più mature di Naruse. In definitiva, una visione che scorre piacevolmente ma che rischia di lasciare poco.
Primo film di Mikio Naruse tra quelli ad oggi sopravvissuti. Il regista gioca e sperimenta con lo stile (lenti deformanti, sovrimpressioni, uso del negativo), ma a livello narrativo la pellicola si sviluppa in maniera canonica e frettolosa: Naruse è più a suo agio con i drammi, e il tono in massima parte leggero di questo corto non è troppo nelle sue corde. Il finale lo conferma, virando sì improvvisamente (ma anche gratuitamente) verso toni più cupi, per poi però risolversi in maniera accomodante. Interessante più a livello filologico che per merito proprio: manca quel morente emotivo delle opere più mature di Naruse. In definitiva, una visione che scorre piacevolmente ma che rischia di lasciare poco.